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A Palermo una versione rivisitata di Romeo e Giulietta, sul palco i ragazzi non vedenti di Palermo

Dopo tre anni di laboratorio dell’istituto Florio-Salamone

Una versione rivisitata di Romeo e Giulietta che avrebbe apprezzato anche lo stesso William Shakespeare. Brillante, in alcuni tratti anche molto divertente, impreziosita da attori talentuosi e molto speciali. Dopo tre anni di laboratorio teatrale, i ragazzi non vedenti e ipovedenti dell’istituto Florio-Salamone di Palermo hanno portato in scena il frutto del loro impegno e del loro lavoro, abbattendo ogni forma di barriera e dando libero sfogo alle loro capacità comunicative e interpretative.

«Questo è il risultato di un lavoro laboratoriale durato tre anni – spiega Mariella Badalamenti, regista e responsabile del laboratorio arte-terapia - duranti quali i ragazzi sono cresciuti. Si sono occupati della messa in opera di elaborati, costumi e degli elementi scenografici e della messa in opera teatrale. Protagonista è il colore, inteso come emozione. I ragazzi hanno partecipato ad un percorso emozionale, infatti, associando colori, parole, movimento e azioni. Hanno imparato non solo le loro parti ma anche ad articolare la voce e ad associare alla parola il movimento”. In prima fila, orgoglioso dei suoi ragazzi, c’è il presidente dell’istituto, Tommaso Di Gesaro.

«Attraverso le attività artistiche e con il teatro in particolare, i ragazzi riescono a portare avanti un processo di crescita importante – spiega di Gesaro - perché singolarmente appaiono molto fragili ma quando lavorano insieme la loro fragilità diventa forza e riescono ad esprimersi in maniera veramente sorprendente».

nel video le interviste alla regista Mariella Badalamenti e al presidente dell’istituto dei ciechi Tommaso Di Gesaro

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