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Palermo, licenza media a 64 anni: allo Sperone scuola per tutti

All’istituto comprensivo Di Vittorio i volontari preparano adulti e giovani che abbandonano gli studi

La ricetta, uno studente, la sintetizza così: «Impegno e tanta volontà». Lo studente in causa è un po’ speciale. Ha 64 anni e proprio ieri ha conseguito il diploma di terza media con uno dei voti più alti. Si chiama Rosario Piastra. «Ho lavorato nell’argenteria per 35 anni. Poi avendo tempo in più ho preferito completare un percorso che ho abbandonato quando avevo 12 anni. C’è stata l’occasione di proseguire ed è andata bene».

L’occasione gli è stata data dalla parrocchia Maria Santissima delle Grazie di Palermo che, in collaborazione con l’istituto comprensivo Giuseppe Di Vittorio nel quartiere Sperone, da sette anni prepara adulti e anche giovani studenti che prematuramente abbandonano la scuola, a conseguire il diploma di terza media. Quest’anno sono stati preparati 9 adulti, ma 2 non hanno potuto svolgere l'esame per motivi di salute. I corsi vengono tenuti da alcuni volontari della parrocchia e dell'Associazione Lcu Ets (Laboratorio collettivo universale).
«Gli adulti - spiega don Ugo Di Marzo - si affiancano ai minori che già regolarmente accompagniamo durante l'anno come parrocchia e quest’anno abbiamo anche preparato dieci minori a rischio abbandono scolastico che hanno conseguito tutti la licenza media senza alcuna difficoltà e con grande apprezzamento da parte dei docenti per i risultati ottenuti. Oltre agli alunni del Di Vittorio quest'anno abbiamo accompagnato all'esame anche 2 alunni in dispersione scolastica e 1 in abbandono, segnalati dal servizio sociale territoriale ed iscritti all’istituto Maredolce».

Ieri pomeriggio i neodiplomati hanno festeggiato tra brindisi e dolci. «Studiare, alla mia età, non è facile ma per me non è stato un problema. Con la volontà si può fare tutto». Piastra ama l’italiano e la sua tesina ha toccato tutti gli argomenti. E adesso? «Non so quale sarà il prossimo passo. Mi prenderò un po’ di pausa e poi, chissà, potrei proseguire gli studi».
Tra i volontari c’è Maria Rita Ingrassia. «Qui il clima è bellissimo, le persone si trovano a loro agio. Aiutiamo gli studenti a preparare la tesina e tutti sono molto felici di studiare. Mettersi in gioco a 50 o 60 anni non è facile». E in tanti ce l’hanno fatta.

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