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Hope, un murales per ridare speranza allo Sperone di Palermo

L'opera di Giulio Rosk è stata donata al quartiere da Pasqualino Monti

murales sperone

Una donna abbraccia i suoi due figli, c'è un incrocio di luci e di sguardi, ma solo gli occhi della bambina si scostano dal volto rassicurante della madre o da quello complice del fratello e si proiettano verso l’esterno. Quello sguardo incarna il coraggio, la determinazione ad affrontare il cambiamento e abbracciare una visione futura della realtà. È questa, in estrema sintesi, l’essenza di «Hope», il nuovo murale firmato da Giulio Rosk e donato allo Sperone e alla città di Palermo da Pasqualino Monti.

L’opera, realizzata in un edificio di edilizia popolare in Passaggio Petrina 5, rientra nell’ambito delle attività prese in carico da Sicindustria Palermo durante la cena di solidarietà dello scorso anno, in cui grazie alla segnalazione del Comune sono stati messi all’asta una serie di problemi della città. Interventi concreti o anche simbolici, come marciapiedi da riparare, fontane e aiuole da sistemare, attività sociali, arredi urbani o attrezzature ludiche da installare o anche piccole sponsorizzazioni.

Il presidente dell’autorità portuale e amministratore delegato di Enav, raccogliendo l’invito di Sicindustria decise di finanziare a titolo personale la realizzazione di un’opera allo Sperone. «C'è una frase di Sant'Agostino - spiega Monti - a cui mi ispiro spesso. «La speranza ha due bellissimi figli: lo sdegno e il coraggio. Lo sdegno per la realtà delle cose, il coraggio per cambiarle. Quando dovevamo scegliere un’opera per questo quartiere, tanto difficile per le sue mille emergenze quanto desideroso di riscatto, ho pensato che al centro di tutto non poteva che esserci la speranza. Ma mi è sembrato giusto affiancare anche lo sdegno e il coraggio. Perché se non ci si indigna per le cose che non vanno, sarà difficile trovare il coraggio per cambiarle».

Il confronto con Giulio Rosk, uno dei più noti street artist siciliani, ha prodotto un murale che interpreta l’essenza della celebre frase di Sant'Agostino. Con una madre, simbolo tangibile della speranza, affiancata dai suoi due figli, ognuno con una diversa prospettiva: uno rappresenta l'indifferenza, l’accettazione passiva della realtà immutabile; l'altra, a cui entrambi rivolgono lo sguardo, incarna il coraggio. Oggi pomeriggio (14 giugno) l’opera è stata simbolicamente consegnata al quartiere alla presenza del sindaco Roberto Lagalla e del presidente di Sicindustria Palermo Giuseppe Russello.

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