A Palermo il tour del progetto «Sognando Itaca»: un viaggio in barca a vela per i malati di leucemia
La barca dell’Ail attracca al Molo Trapezoidale di Palermo per una giornata all’insegna dello sport e del benessere psicofisico dei pazienti affetti da leucemie. Il tour del progetto «Sognando Itaca», in collaborazione con la Lega Navale, si incastona nel calendario di eventi della giornata nazionale per la lotta contro leucemie, linfomi e mieloma che si celebra il 21 giugno: intorno alle 11,30 l’equipaggio formato da malati, medici, infermieri, psicologi e skipper professionisti è stato protagonista di una uscita in barca a vela, lontani dai luoghi di cura e in un contesto di assoluta reciprocità. Prima però il talk cui hanno partecipato Giuseppe Navoni, vice presidente nazionale Gil e e direttore Progetto Itaca, il sindaco Roberto Lagalla, il presidente Ail Pino Toro, il presidente del Circolo Canottieri alla Cala Edoardo Traina e il presidente della Lega Navale Nicola Vitello. Tutti partner della manifestazione nata da un idea di un giovane paziente appassionato di vela: aal 2009 il progetto ha raggiunto il mare ed è diventato una delle iniziative principali legate alla Giornata Nazionale contro le Leucemie, i Linfomi e il Mieloma. Una barca a vela con skipper professionisti, pazienti in fase riabilitativa, medici, infermieri e psicologi, naviga lungo una costa italiana, mar Adriatico o mar Tirreno, ad anni alterni, facendo tappa nelle città in cui è presente una divisione di ematologia in stretta collaborazione con Ail, con l'obiettivo di diffondere tra le sezioni territoriali dell’associazione la velaterapia quale metodo terapeutico volto alla riabilitazione psicologica e al miglioramento della qualità della vita dei malati onco-ematologici. In ogni porto di attracco, le Sezioni Ail coinvolte organizzano una giornata, l’Itaca Day, durante la quale i pazienti dei diversi Centri di Ematologia, accompagnati dai medici e dagli infermieri, hanno la possibilità di imbarcarsi per vivere un’esperienza a bordo della durata di circa tre ore. «L’obiettivo è quello di riportare a casa gli ammalati - spiega Navoni - Itaca rappresenta la casa di Ulisse e i malati la prima cosa che chiedono a noi medici è ‘’dottore, quando posso rientrare a casa mia?’’ Ma bisogna che vada a casa nella sua integrità fisica, grazie alle nuove terapie, ma anche da un punto di vista psichico, sia loro che i familiari. Questi progetti che si appoggiano alla natura e creano le emozioni ai pazienti tengono alta la voglia di vivere». «Un modo per vincere le paure e lo stress - analizza Pino Toro - questo è parte integrante della riabilitazione del paziente, segmento su cui l’Ail continua a lavorare, oltre alla prevenzione ovviamente». E il Molo trapezoidale è sempre più «punto di riferimento per la città - dice Lagalla - che possa poi ospitare in giornate importanti, come quella di oggi, iniziative che riabilitano e riavvicinano a condizioni normali di vita coloro che sono stati o sono portatori di malattie leucemiche è un segnale di attenzione sociale che amplifica la portata di questo luogo».