Cadetti e allievi ufficiali da accademie di 20 nazioni diverse hanno camminato al fianco di tanti studenti palermitani, per dire no ai conflitti, in ogni luogo e a ogni livello. La manifestazione stamattina (18 marzo) ha aperto il quarto Forum internazionale per la Pace, la Sicurezza e la Prosperità, in corso per tre giorni a Palermo. Un appuntamento importante durante il quale migliaia di giovani – in collegamento e in presenza - studieranno le dinamiche per risolvere situazioni di crisi senza arrivare allo scontro aperto. Sono circa 52 le nazioni che hanno dato la loro adesione a quello che è in assoluto il più seguito appuntamento dedicato ai giovani, a livello globale, l’unico in cui le forze armate sono direttamente coinvolte. Stamattina in piazza Pretoria l’apertura del Forum con l’alzabandiera e l’esibizione delle fanfare dei Bersaglieri e del 12° reggimento dei Carabinieri di Sicilia, e la banda della Brigata Aosta. Quindi il cammino fino a Villa Bonanno per la commemorazione ai caduti civili e militari delle missioni internazionali di pace, per arrivare poi al piano di Palazzo Reale dove si è esibita la giovane Cantoria del Teatro Massimo. «Il forum accoglie migliaia di ragazzi, on line e in presenza – interviene il comandante militare dell’Esercito in Sicilia, Generale di Divisione Maurizio Angelo Scardino - saranno loro il nostro testimone proteso verso il futuro; per decidere le sorti della società e trovare sempre una soluzione pacifica a tutte le controversie». Gli fa eco il fondatore del Forum IFPSP, il volontario civile Steve Gregory: «È un forum per raggiungere gli studenti civili e militari, in un momento in cui il mondo non ha mai visto così tanti conflitti dal dopoguerra». Presenti l’assessore regionale ai Beni culturali Francesco Paolo Scarpinato («Si lancia un messaggio di pace e di speranza, i giovani rappresentano il futuro di questo Paese, ma anche il presente», dichiara) e il sindaco di Palermo Roberto Lagalla, che sottolinea come «è importante che una grande città come Palermo sia aperta a tutte le sensibilità e a tutte le riflessioni, ai momenti di collaborazione e di incontro». Partecipano i rappresentanti di 52 nazioni, in collegamento e in presenza: Italia, Stati Uniti, Canada, Gran Bretagna; e Austria, Armenia, Belgio, Bulgaria, Cipro, Corea del Sud, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Giappone, Georgia, Grecia, Irlanda, Kosovo, Lettonia, Lituania, Macedonia, Malesia, Olanda, Norvegia, Perù, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Sudafrica, Svezia, Ucraina, Ungheria. Significativa la presenza di Mykola Yusypenko, allievo ufficiale ucraino della Nationality academy of «German Petro Sagaydachniy», che spiega come «per me è importante essere qui ad una manifestazione sulla pace, affinché la gente capisca l’aggressione con cui stanno dilaniando il mio paese». Nel pomeriggio hanno preso il via a Palazzo Sclafani i workshop e incontri a cui partecipano studenti di scuole superiori, universitari, cadetti di accademie e collegi militari, a confronto con accademici, professionisti militari e di pubblica sicurezza, operatori di pace, leader politici e amministratori, per esplorare le dinamiche della cosiddetta «pace positiva», il concetto filosofico teorizzato negli anni Sessanta del secolo scorso dal sociologo statunitense Johan Galtung che analizza le cause della guerra e gli inversi requisiti alla base e a garanzia della pace. Sono previste simulazioni, giochi di ruolo e syndicates nel corso dei quali i partecipanti verranno «calati» in uno scenario di crisi (mediatica, ambientale, politica, sociale) e spinti a collaborare in team per individuare le strategie più appropriate per evitare i conflitti, utilizzando il quadro degli otto pilastri della Pace positiva. I giochi di ruolo e le simulazioni sono guidati dall'Università di Palermo, gli altri panel da prestigiose istituzioni accademiche mondiali. Tra i temi, l’Agenda internazionale «Donne, pace e sicurezza», inclusione e ruolo delle minoranze nella costruzione di una pace duratura. Altri temi verteranno sulla cosiddetta resilienza, sull'attuale situazione internazionale e sull'impatto delle tensioni contemporanee e dei conflitti sulle organizzazioni internazionali. Nella terza e ultima giornata - mercoledì 20 marzo al Politeama –, un convegno aperto al pubblico (e in diretta web) e la premiazione dei vincitori del concorso scolastico internazionale che ogni anno viene lanciato e a cui partecipano scuole superiori da ogni parte del mondo. Quest'anno il Forum - nato su iniziativa dell' «International Forum for Peace, Security &Prosperity» (Ifpsp), ente no-profit fondato dal canadese Steve Gregory nel 2019 - può contare sul supporto di Regione Siciliana, Assessorato regionale all'Istruzione, Assemblea Regionale Siciliana, Fondazione Federico II, Comune e Città Metropolitana di Palermo, Fondazione Sicilia, I'Ufficio Scolastico regionale della Sicilia, Teatro Massimo, Stato Maggiore della Difesa rappresentato dal Comando Militare dell’Esercito in Sicilia, Assoarma e Assofante delegazioni di Palermo, il Nato Defence Education Enhancement Programme (Deep), l’European Union Military Secondary Schools Forum (Eumssf), l’International Association of Military Academies (Iama), il Global Peace lnstitute (Gpi) e l’Institute for Economics and Peace (Iep).