Una targa in memoria di Emanuela Sansone, la prima donna vittima di mafia uccisa nel 1896. È stata scoperta oggi pomeriggio a Palermo, in via Sampolo 20, nel luogo dove è stata assassinata. La cerimonia si è svolta alla presenza del sindaco Roberto Lagalla e de rappresentanti delle associazioni Centro Impastato, No mafia Memorial, UdiPalermo, museo sociale Danisinni, che da oltre un anno hanno lanciato il progetto Per ricordare Emanuela Sansone, per far conoscere un esempio di ribellione alla mafia che finora non ha ricevuto il giusto riconoscimento. Emanuela Sansone venne uccisa all’età di 17 anni dai clan, probabilmente per ritorsione. Era la figlia della bettoliera Giuseppa Di Sano. Fu assassinata in un agguato nel loro magazzino di Palermo, adibito a merceria, pasteria e bettola, oltre che ad abitazione" Due colpi di fucile che ferirono gravemente la madre, colpita al braccio e al fianco, ed uccisero la ragazza, colpita alla tempia. I mafiosi sospettavano che la madre li avesse denunciati per fabbricazione di banconote false. La mamma della vittima ha collaborato attivamente con la giustizia: uno dei primi esempi del ruolo positivo delle donne, troppo spesso ignorato e dimenticato. Un episodio che testimonia inoltre che, anche in tempi più difficili, in Sicilia ci sono state donne che, pur prive di diritti, non si sono arrese e non hanno piegato il capo di fronte ad una ingiustizia e ai soprusi della mafia.