Movida e abusivismo a Palermo, i titolari dei locali notturni: «Il dialogo con istituzioni deve essere rapido e continuo»
Un lavoro di sinergia tra le discoteche e le istituzioni per arginare la criminalità e combattere i tanti fenomeni di abusivismo che contribuiscono ad alimentare la mala movida. Su questi temi si sono confrontati i rappresentanti dell’associazione Silb Fipe, che rappresenta il mondo dell’intrattenimento notturno italiano, con il suo presidente nazionale Maurizio Pasca. La conferenza, durante la quale sono state presentate le proposte dell’associazione, si è tenuta nella sede di Confcommercio a Palermo. La prima tra questa è l’intensificazione dei controlli delle forze dell’ordine nei luoghi della movida. Dal tavolo di conferenza è stato lanciato un preciso segnale che va nella direzione della legalità e dell’urgenza di mettere un argine ai troppi episodi di violenza che hanno creato un clima di paura, a Palermo come in tante altre città italiane. «Siamo impotenti di fronte alla escalation di episodi di violenza nei luoghi della movida – spiega Maurizio Pasca - eppure a noi imprenditori vengono richieste misure di contrasto che non sono sostenibili. Abbiamo intensificato i rapporti istituzionali perché chiediamo allo Stato di stare sempre più al fianco delle nostre aziende, a tutela della sicurezza pubblica, condividendo con noi le iniziative più opportune. Noi, ad esempio, ipotizziamo l’istituzione di presìdi delle forze dell’ordine nei luoghi più sensibili come forma di prevenzione per scoraggiare i fenomeni di violenza. Un modello di collaborazione che potrebbe partire da Palermo per poi estendersi in tutta Italia. Il Silb-Fipe è impegnato in denunce, esposti, azioni legali contro ogni forma di festa abusiva e situazioni potenzialmente pericolose – aggiunge Pasca - ma l’azione di contrasto è possibile solo se il dialogo tra imprenditori e istituzioni sarà rapido e continuo». L’associazione si batte contro quelle norme (e preannuncia anche un ricorso ala Tar) messe in campo due anni fa dalla prefettura di Palermo che impongono un alto numero di addetti alla sicurezza nelle discoteche, a spese dell’imprenditore: uno per ogni gruppo di trenta avventori. «Un numero che non può essere garantito – conclude Pasca - perché gli addetti devono avere un decreto rilasciato dalla prefettura per svolgere questo tipo di attività». Vincenzo Grasso, presidente del Silb- Fipe di Palermo aggiunge: «Le vittime di questa situazione siamo noi imprenditori, costretti oltretutto a sobbarcarci costi enormi per assolvere alle prescrizioni richieste, che a Palermo sono molto più onerose rispetto al resto d’Italia. Sia chiaro, da parte nostra c’è la totale disponibilità alla collaborazione con le forze dell’ordine». La presidente di Confcommercio Palermo e vicepresidente nazionale con incarico a sicurezza e legalità , Patrizia Di Dio, sottolinea che ha sempre cercato il dialogo con le forze dell’ordine. »Furti continui, rapine, spaccate alle vetrine, risse, fenomeni di violenza, sono ormai all’ordine del giorno – dice Di Dio - e richiedono impegno adeguato e costante da parte dello Stato a garanzia della sicurezza e del diritto di libera impresa. Anche noi continueremo la nostra parte per sostenere un sistema di sicurezza partecipato». All’incontro, erano presenti anche Roberto Carbonetti, vicepresidente nazionale Silb-Fipe e Giovanni Puntarello che per i gestori di discoteche di Palermo sta curando gli aspetti legali. Nel video Maurizio Pasca, presidente nazionale Silb Fipe; Patrizia Di Dio, presidente Confcommercio Palermo; Vincenzo Grasso, presidente Silb Fipe Palermo