I bambini di Borgo Vecchio festeggiano il Carnevale con i loro costumi colorati. Il carro del Carnevale sociale, organizzato dal Centro sociale Anomalia, ha attraversato il cuore pulsante del quartiere, portando in piazza quest'anno il tema «unə per tuttə, tuttə per unə». L'elaborazione dei materiali di allestimento del carro è accompagnata da una riflessione aperta sul tema selezionato con l'obiettivo di svilupparne una particolare declinazione. La chiave è quella dell'«L'isola che non c'è!», una realtà inclusiva della comunità dei bambini sperduti di Borgo Vecchio, in cui vigono regole altre, in cui non esistono soldi, non esiste il lavoro e non esistono ingiustizie, ma solo spazi verdi, strade sicure, destini scrivibili e non scritti, e in cui si studia divertendosi. «Di fronte ai tanti terribili fatti che sconvolgono il mondo in questo momento, il messaggio che il carnevale sociale vuole mandare è di stare unitɜ e di convivere e godere delle differenze, perché solo la solidarietà, il senso di responsabilità collettiva e le lotte comuni ci permettono di prenderci cura di noi stessɜ e delle persone più fragili, nel rispetto dell'unicità di ognunə. E a Borgo Vecchio ce l'hanno raccontato proprio i bambini, con una bellissima filastrocca: una storia di cambiamento per un mondo migliore, che consenta loro di immaginare, attraverso il modello dell'isola che non c'è, un progetto di cambiamento del borgo che c'è, di una realtà che vorrebbero più su misura, di cui vorrebbero dirsi protagonisti. La filastrocca letta in piazza, è un augurio e un moto all'azione», dicono gli organizzatori. «Questa è la storia - aggiungono - di un Vecchio Borgo, tutto tondo e rubicondo, che un giorno, non troppo lontano, è stato dall’uomo trascurato e al suo destino abbandonato. I suoi abitanti, nonostante gli sfregi dei governanti, riescono ancora a vederne gli antichi pregi: un* per tutt*, tutt* per un*: questa è del borgo la qualità e ad ogni problema la soluzione, e lo sa ben più che una generazione! Facile a dirsi, a parole, ma qui vogliamo i fatti, o signori! ...Non esistono i soldi, non esiste il lavoro, tutto è gratis e il cioccolato è il vero oro; la casa è un diritto, la salute non è un privilegio, e non c’è nessun potente da chiamare egregio; le strade sono pulite e sicure, non esistono prepotenza e arroganza, non ci sono teste dure e ogni giorno è una danza, c’è più verde e meno cemento». La giornata si è poi conclusa con la tradizionale vampa dei Nanni e con una merenda condivisa.