A due mani con forbici e pennarelli, gli studenti della scuola media Garibaldi e degli istituti comprensivi Manzoni-Impastato e Alberico Gentili di Palermo hanno letteralmente distrutto 30 opere contraffatte di Renato Guttuso, sequestrate dai carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale.
Con questo gesto simbolico, negli spazi Dado Tecna di via Generale Di Maria, anche i più piccoli, divertendosi, hanno detto no al falso e promosso i principi della legalità nel settore dell’arte. Obiettivo dell’iniziativa «Uno strappo che vale» di Extroart Fondazione Wanted, infatti, è quello di puntare i riflettori sulle opere falsificate, che alimentano un fiorente mercato illegale, in forte espansione.
«Tutte le contraffazioni di opere d’arte - dice Ludovico Gippetto, ideatore del progetto Wanted - avvelenano il patrimonio culturale della collettività. È la prima volta che dei bambini distruggono delle opere false. Queste opere, che sono riproduzioni di Guttuso non autorizzate, sono state sequestrate dai carabinieri. Dovevano andare al macero, come vuole la Procura, noi le abbiamo chieste per questo progetto da fare con i bambini. Sono state sequestrate più di 1.200 opere. Oggi noi qui ne abbiamo 30 per lanciare con i più piccoli un messaggio di legalità».
Ad accompagnare i bambini della scuola Garibaldi, il professore di arte e immagine Giuseppe Lo Piccolo che sottolinea l'importanza di «distruggere le opere d’arte false per dire no alla legalità in tutti i settori». Per la maestra Silvia Cuccia dell’istituto comprensivo Manzoni-Impastato: «La bellezza dell’arte deve essere premiata. I bambini stanno togliendo via la parte brutta, quella della contraffazione e di tutto ciò che di marcio c’è nella mafia. Oggi si premia il cambiamento, il voltare pagina ma sopratutto i loro sorrisi che danno gioia alla città e al Paese».
Durante la manifestazione sono stati offerti gadget dalla Ksm, colori indelebili e colla dalla Ricca e zucchero filato dalle mascotte della Disney della King Animazione. L’associazione Extroart ha ideato da oltre trent'anni il progetto «Wanted... presi per il verso giusto» e istituito Wanted Residenza all’interno di un bene confiscato alla mafia che fa parte del patrimonio immobiliare del Comune e che si trova in via Pazienza, a Mondello. La struttura, che ospita anche una biblioteca archivistica, fornisce informazioni e strumenti per l’individuazione sia delle opere d’arte contraffatte che di quelle trafugate.
nel video le interviste a Ludovico Gippetto, ideatore dell'iniziativa; Giuseppe Lo Piccolo, docente di arte e immagine della scuola Garibaldi; Silvia Cuccia, docente dell'istituto Manzoni-Impastato; Paolo Domè, titolare della Dado Tecna
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