«Io ancora al mare mentre i miei colleghi docenti del Nord lavorano», la denuncia della tiktoker di Palermo è un caso
Marika Faraci ha 27 anni, è palermitana, è tiktoker e creatrice di contenuti digitali. Ed è soprattutto un'insegnante di sostegno che in questi giorni ha sollevato un caso che è diventato nazionale, sulla scuola e le sue inefficienze e contraddizioni. Marika ha postato un video su TikTok, visto da più di 200 mila persone, mostrando se stessa al mare, in costume, con una frase per denunciare le infinite attese che un'insegnante di sostegno come lei in Sicilia deve vivere per poter lavorare, cosa che non succede a tutti i suoi colleghi (più fortunati) al Nord, che già sono in aula da più di un mese: «Il sole splende, l’acqua è cristallina, ma il cuore pesa», dice Marika nel suo video, esprimendo la disillusione di molti docenti che, a causa dei problemi burocratici, ancora non possono iniziare a lavorare nonostante l’apertura delle scuole. Una riflessione tanto semplice quanto efficace, che nel giro di poche ore è diventata virale, al punto da meritarsi l'attenzione di Orizzontescuola.it, un sito specializzato e letto soprattutto dagli insegnanti. «Da qualche tempo nei video parlo della situazione dei docenti in Sicilia con dei contenuti digitali, soffermandomi - dice Marika - sui vari problemi della scuola. Quella dei docenti è una categoria che sui social non sempre viene seguita. Essendo una nativa digitale, ho pensato che fosse una buona idea provarci. Ho concluso tutto il percorso necessario per diventare insegnante, ho vinto un concorso, ma ad ottobre ancora aspetto una cattedra come insegnante di sostegno nella mia regione. Al Nord hanno il posto e già insegnano da un mese persone che hanno solo il diploma. Io qui con laurea, master, specializzazione e Tfa (il tirocinio formativo attivo, ovvero un corso di specializzazione che permette di ottenere l'abilitazione per diventare insegnanti di sostegno nelle scuole d'infanzia, primarie e secondarie, ndr), non ho ancora ricevuto la chiamata. C'è una differenza enorme, il Paese è spaccato in due anche su questo. In Sicilia e al Sud ci sono pochi posti e tanti insegnanti di sostegno, e altri ancora altri vengono formati». Tra i tanti complimenti e messaggi d'incoraggiamento c'è anche chi le suggerisce, come hanno fatto molti suoi coetanei e colleghi, di lasciare la Sicilia e cercare fortuna altrove: «Anche questo luogo comune - afferma - afferma Marika Faraci - deve essere sfatato e combattuto. Perché per lavorare dobbiamo essere costretti ad abbandonare la nostra terra? La Sicilia deve essere popolata solo da persone anziane?».