Palermo

Domenica 24 Novembre 2024

Lercara Friddi, petizione dei parrocchiani per chiedere la revoca del trasferimento di don Mario Cassata

Don Mario Cassata e Santa Maria della Neve di Lercara Friddi

Ci sono più di mille firme e circa cinquecento e-mail: prende corpo la petizione con la quale i fedeli della parrocchia di Santa Maria della Neve, a Lercara Friddi, chiedono all’arcivescovo metropolita di Palermo, Corrado Lorefice, la revoca del trasferimento dell'arciprete, don Mario Cassata. La notizia dello spostamento, dopo trentanove anni di attività pastorale, ha lasciato smarriti gli abitanti della cittadina del Madore. «L’intera comunità - si legge in una nota -  è consapevole che il diritto canonico e la regola del turnover dei sacerdoti prevedono, per meglio rispondere alle esigenze della Chiesa, che dopo ogni nove anni di permanenza del sacerdote presso la stessa parrocchia, si proceda ad un cambio, ma sperano che possa essere applicata una deroga, considerato che il sacerdote ha una certa età e che ha svolto l’intero suo ministero nella chiesa lercarese». Con la petizione gli abitanti lercaresi, ma anche l’altra comunità di Marcatobianco, di cui è anche guida spirituale, affidano l’ultima speranza alla massima autorità della Diocesi di Palermo affinché possa fare un passo indietro. Trentanove lunghi anni in cui Padre Mario Cassata, inizialmente da vice, e poi da arciprete, ha dato tutto se stesso all’intera comunità, attività che non è stata estrinsecata solamente in ambito religioso, ma anche in quello sociale, culturale ed artistico. I suoi doni, Don Mario Cassata, li ha messi a disposizione dei suoi parrocchiani. Con lui sono nati diversi gruppi di preghiera, ha riorganizzato l’Azione Cattolica, è stato guida per diversi sacerdoti novelli che venivano inviati nella sua parrocchia per essere iniziati all’attività liturgica. «La sua - dicono i parrocchiani - è stata un’opera religiosa ammirevole e disponibile al servizio di tutti». Ottimo anche il rapporto con le suore del collegio di Maria, testimoniato da una intensa collaborazione. Insomma, con lui è cresciuta e maturata un'importante comunità di fede. Un sacerdote attento anche ai temi sociali che ha dato vita all’opera caritatevole «San Vincenzo», alla Caritas e ai centri di ascolto. I fedeli ricordano le opere a sostegno della parrocchia, a partire dagli interventi strutturali, come la costruzione della cripta che ospita più di mille presepi, il restauro delle chiese dell’intero paese, la realizzazione dell’organo della chiesa Madre, l’acquisto e restauro della Villa della Trasfigurazione con annesso campo di calcetto, opera, quest’ultima, che viene utilizzata per i gruppi diocesani di preghiera alla ricerca della loro pace interiore. Inoltre, ha ristrutturato e resa efficiente la casa di riposo annessa alla chiesa di Sant’Alfonso. Don Mario ha mostrato anche capacità artistica, grazie alla capacità di ricamare l’oro. Per la parrocchia ha realizzato opere davvero singolari, aiutato anche dalla sua «scuola di ricamo» parrocchiale. Ha inoltre dato vita al museo religioso recuperando paramenti e oggetti sacri e nel Giovedì Santo ha sempre realizzato raffigurazioni artistiche religiose mediante l’utilizzo di elementi naturali. Ha scritto diversi libri e compone musiche e poesie. Da ottimo musicista, suona l’organo, il piano e la fisarmonica e grazie a questa sua conoscenza ha dato vita ad una corale parrocchiale che frequentemente viene chiamata ad animare le celebrazioni eucaristiche in diverse comunità della Sicilia. Don Mario, dunque, dopo 39 anni è stato trasferito nella sua città natale, Ciminna. Ma i parrocchiani scrivono: «In realtà, cos’è casa se non il luogo in cui si è manifestata, estrinsecata e compiuta la propria missione? La comunità parrocchiale lercarese non ci sta. Prima che si realizzi il trasferimento intende manifestare al vescovo le proprie ragioni». La petizione si conclude con l'appello finale a monsignor Lorefice per rivedere il provvedimento.  

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