Arte, devozione e religione si mescolano a palazzo Alliata in piazza Bologni a Palermo, dove orafi, panettieri e artigiani hanno messo il loro mestiere al servizio della Santuzza. Pani, abiti, gioielli e sculture realizzati dagli associati di Confartigianato adornano il magnifico ed ampio androne del palazzo: la collettiva celebra infatti la passione degli artigiani che, con dedizione e devozione, hanno creato opere d'arte ispirate alla figura di Santa Rosalia, portando avanti una tradizione antica e affascinante in un percorso che i visitatori potranno esplorare fino 15 luglio (dalle 10,30 alle 17,30) tra ceramiche, manufatti in oro, in ferro battuto, abiti storici o ancora con pani votivi.
La mostra è stata realizzata in collaborazione con l’ente di formazione Endofap, i cui studenti hanno portato in esposizione anche una loro creazione, una santa Rosalia alta oltre due metri tutta in ferro battuto. «Un’idea nata al momento - dice Maria Grazia Bonsignore - in pochissimo tempo siamo riusciti ad organizzare qualcosa di meraviglioso. Abbiamo fatto un ottimo lavoro di squadra. Oltre agli artisti che hanno creato ed esposto le loro opere, c’è stata una macchina organizzativa impeccabile con la collaborazione di altri nostri associati, per allestire l’evento. Fare squadra e sinergia è sempre vincente». All’ingresso si viene subito accolti proprio da un’opera della Bonsignore, «un’acquasantiera in ceramica che ho dedicato alla santuzza» e dai pani votivi: «Abbiamo dato il meglio di noi stessi - racconta Vincenza Scala, presidente dei panificatori Confartigianato Palermo -, abbiamo messo in pratica le nostre doti nel nome della nostra amata santa. Ci sono le immancabili rose di Rosalia e alcuni simboli apotropaici, che servono a sconfiggere il male così come ha fatto la nostra santa per la nostra città». Proseguendo si viene accolti proprio dalla Patrona, alta oltre due metri e realizzata in ferro battuto dai ragazzi del corso IeFp di dell’Endofap con il docente Vincenzo Di Caro e la collaborazione di Franco Fiorentino: «Siamo riusciti a produrre questa opera - ha spiegato Di Caro - partendo dal disegno che ci ha fornito Simona Elia, e in poco tempo lavorando assiduamente nei laboratori della nostra scuola, abbiamo creato qualcosa di cui siamo fieri e orgogliosi. Per i giovanissimi è motivo di orgoglio già dopo il primo anno di formazione, avere dato un contributo alla nostra città che da oggi avrà una statua rappresentante la nostra Santuzza».
Tra un abito bellissimo donato dalla sartoria teatrale Pipi e un altro abito realizzato da Flavia Pinello titolare di Modart e che ha sfilato a Taormina, ci sono anche alcuni gioielli, realizzati dagli orafi: «Siamo stati tutti molto fieri di realizzare questi gioielli per la nostra Patrona - ha detto Elia Simona, presidente della categoria orafi di Confartigianato - c’è il carro di santa Rosalia, collane votive e un crocifisso, tutto fatto con grande passione». Ma uno di questi pezzi ha una storia particolare: «Ho realizzato questo rosario dopo che mio figlio ha avuto un incidente proprio su Montepellegrino, lì dove sorge il santuario. Fortunatamente ne sono usciti indenni, miracolosamente, e quindi ho ringraziato la santa di questo dono meraviglioso. Le perle rappresentano le lacrime di una paura scampata, le sfere di acquamarina, lacrime di gioia e gratitudine, la croce e l'icona di Santa Rosalia ricoperte di diamanti hanno il ruolo nell' opera di forze luminose, capaci di sostenere ed aiutare».
Le interviste a Maria Grazia Bonsignore, presidente di Confartigianato Palermo; Vincenza Scala, presidente panificatori Confartigianato Pelermo; Vincenzo Di Caro, docente Endofap; Simona Elia, presidente orafi Confartigianato Palermo
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