Palermo

Domenica 24 Novembre 2024

Palermo, ripartiti i corsi di italiano per stranieri alla Scuola del Popolo

Con la consegna degli attestati di partecipazione, si è concluso oggi il primo modulo del corso di lingua italiana per stranieri organizzato dalla Scuola del Popolo. Alle lezioni, iniziate il 16 maggio, ogni martedì e giovedì dalle 10 alle 12, presso i locali di Epyc, in via Pignatelli Aragona, hanno partecipato in 14, cinque donne e nove uomini di origine ivoriana, nigeriana, tunisina, iraniana. Terminato il primo step, il corso ripartirà il 14 settembre. “L’obiettivo – spiega il nuovo responsabile della Scuola del Popolo, Luigi Tinè, ex insegnante, che ha svolto le lezioni insieme alla professoressa Ida Pidone, dell’Auser - è fare in modo di assicurare ai partecipanti la preparazione per sostenere la certificazione B1 in lingua italiana, in circa un anno e mezzo di corso. E comunque tutti i corsisti acquisiranno competenze linguistiche per poter interagire con l’ambiente e relazionarsi in maniera autonoma. E anche questo è in subordine un obiettivo importante”. Nei programma della Scuola del Popolo, anche altri corsi in cantiere, come un Laboratorio di storia locale, rivolto a partecipanti dai 10 agli 80 anni, e un corso di giornalismo sulla lettura e analisi delle notizie. “E’ importante che sia ripartita la Scuola del Popolo, inaugurata prima della pandemia, e che abbia ripreso in pieno la sua attività – dichiarano il segretario della Flc Cgil Palermo Fabio Cirino e il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo - Fondamentale è stata la sinergia con il Palermo Youth Centre di via Pignatelli Aragona, che offre servizi innovativi ai giovani e al cui interno la Cgil ha realizzato alcuni sportelli. E la collaborazione con l’Auser e con l’ufficio migranti del sindacato, che ha organizzato la classe, raccogliendo una richiesta molto forte espressa dai cittadini migranti”. “La Scuola del Popolo può avere un ruolo sociale e una ricaduta significativa, in questo caso nell’autoaffermazione e emancipazione dei cittadini migranti – aggiungono Ridulfo e Cirino – L’idea è di trasformare le sedi della Cgil in luoghi di incontro, di socializzazione, di supporto culturale, con attività e corsi rivolti in particolare alla gente in difficoltà dei quartieri popolari, ai bambini, ai giovani, agli anziani. Idee e proposte vengono messe in pratica nella scuola attraverso l’iniziativa volontaria di ex docenti, impiegati in pensione di ogni settore, che mettono il loro tempo a disposizione del bene collettivo”. “Ogni progetto di inclusione sociale dei cittadini stranieri passa dalla conoscenza della lingua italiana ma questo è un problema che non viene affrontato in maniera strutturale a Palermo, lasciando il compito di organizzare i corsi sul territorio al terzo settore – dichiara Bijou Nzirirane, responsabile ufficio migranti Cgil Palermo - Abbiamo sempre collaborato con la scuola di lingua italiana Itastra dell’Università e il centro Astalli, che fanno un lavoro importante in città. Ma non può essere l’unico posto dove imparare l’italiano. Tante persone ci chiedono di poter migliorare la conoscenza della lingua ma devono conciliare i corsi col lavoro. E’ necessario che ci siano delle alternative e la possibilità per le associazioni di avvalersi di un sostegno per garantire una programmazione che possa raggiungere tanti stranieri che devono arrangiarsi per il loro sostentamento”.

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