Palermo, da Vasco al nono mese di gravidanza: «Quando è salito sul palco è passata la stanchezza»
"Prima Vasco e poi nasco". Anche a Palermo si ripete la tradizione: neanche il pancione ferma le fan del Komandante. Ieri, alla prima del cantante modenese allo stadio Renzo Barbera diverse "quasi mamme" nonostante il caldo e il sold out non hanno rinunciato a vedere il loro idolo dal vivo. Un copione già visto in altri concerti di Vasco Rossi. Ad Ancona e a Bari nel 2022, a Bologna e all'ultimo concerto dell'Olimpico di Roma c'erano tante donne incinte, alcune molto prossime al parto. È il caso di Lorena Amato di Altofonte, incinta di nove mesi, che ieri sera ha cantato e si è emozionata dalla tribuna Montepellegrino del Barbera insieme ad alcuni amici e al suo piccolo Marco, che calciava dentro la pancia, sulla quale era in bella mostra la scritta "prima Vasco e poi nasco", mentre la mamma ballava e intonava le canzoni del suo amato Kom: «Non avevo mai visto un suo concerto dal vivo - spiega Lorena Amato a gds.it -. L'anno scorso non ho trovato i biglietti per Messina e quest'anno quelli di Palermo li ho presi prima di sapere di essere in dolce attesa. Naturalmente non tutti in famiglia erano d'accordo visto l'arrivo imminente, ma io sono molto testarda e ho voluto rischiare». Lorena ha 35 anni ed è sposata da 7. Gestisce un bar ad Altofonte insieme al marito che non è un fan del cantante di Zocca e per questo motivo ha preferito rimanere a casa: «Il telefono non prendeva - racconta la 35enne - ma con mio marito ci siamo messaggiati su whatsapp, soprattutto per tranquillizzarlo. Devo essere sincera: c'è stato un momento in cui ho temuto di non farcela, ero molto stanca. Poi è arrivato Vasco sul palco ed è passato tutto. Ascoltarlo dal vivo è tutta un'altra storia. Interpreta ogni canzone al massimo della perfezione, è simpatico e bello, dentro e fuori». Lorena, che non era l'unica donna incinta presente ieri al concerto, ha pubblicato sui social le foto fatte al Barbera con il pancione in bella mostra. Non tutti hanno condiviso la scelta della donna. Sono piovute critiche soprattutto per il rischio che la 35enne avrebbe fatto correre al nascituro: «Ho letto i social ma preferisco non rispondere a certe critiche, altrimenti non ne usciamo più. Sono punti di vista. C’è chi la gravidanza la prende come una malattia, io invece ho già avuto due bimbi e questo è il terzo e ogni gravidanza me la godo come un dono di Dio. Mi hanno sempre insegnato - continua la donna - che le cose vanno sempre come devono andare. Credo che con tutto quello che c'era al concerto ieri (ambulanza, polizia, parenti pronti a venirmi a prendere) non ero mica in gran pericolo. Ho un cesareo programmato. Per carità, avrei anche potuto rompere le acque anticipatamente, ma non l'ho mai vista come una scelta incosciente. Ovviamente non posso obbligare la gente a pensarla come me. Ognuno - conclude - è libero di fare e pensare ciò che ritiene più giusto».