Avrebbe compiuto 68 anni oggi (2 maggio), don Lorenzo Marzullo, il sacerdote dal cuore grande, capace di incarnare i valori della fede e della carità cristiana nel vivere quotidiano e trasferirli anche oltre i muri di una parrocchia. Castelbuono, suo paese natio, lo ha voluto ricordare a oltre un anno dalla sua scomparsa, intitolandogli la sala delle Capriate dell’ex Badia «per l’amore e il servizio profuso da sacerdote e missionario – si legge nella targa affissa all’ingresso della prestigiosa sala -. Il suo cuore grande e i suoi occhi buoni hanno abbracciato il mondo, il suo ministero vissuto nella fede è stato un inno alla carità».
Una scelta, quella dell’amministrazione comunale, definita da molti encomiabile perché espressione di stima nei confronti di un concittadino che negli ultimi anni della sua vita ha esercitato il suo ministero sacerdotale nella comunità dalle cui viscere è nato.
Ma è stata anche una scelta simbolica, perché la sala delle Capriate è un luogo che ospita eventi culturali. E se è vero che la parola cultura in senso metaforico vuol dire curare, rendere fecondo l’animo umano, coltivare sani principi, allora mai più azzeccata è stata la decisione di intitolare la sala delle conferenze di via Roma all’uomo di Dio dalla lunga e folta barba bianca che ha coltivato l’animo umano, in cui con semplicità e sapiente attenzione ha saputo vedere potenzialità e carismi.
Sacerdote della Chiesa di Cefalù e missionario in Ecuador, don Marzullo è morto all’alba del 5 dicembre 2021 dopo aver affrontato una grave malattia che lo ha costretto ad abbandonare un progetto da lui fortemente voluto e desiderato: quello di stare accanto e in aiuto ai sudamericani ecuadoregni. Ordinato sacerdote a 26 anni dal vescovo di Cefalù Emanuele Catarinicchia, fu viceparroco a Collesano e successivamente parroco e coordinatore delle comunità di Caltavuturo, Scillato e Sclafani Bagni. Poi la decisione di partire per il Sud America. Al suo ritorno la lunga lotta contro la malattia nella sua Castelbuono dove gli venne affidata la rettoria della chiesa dell’Itria.
La riconoscenza per uomini di “spessore” non ha limiti. Ecco perché, per volontà della famiglia e di numerosi amici, è nata anche la “Associazione Padre Lorenzo Marzullo. La locanda del buon samaritano” con l’intento di voler continuare il suo operato, tutelando e sostenendo la ricca eredità umana e spirituale lasciata ai posteri. Il neo sodalizio infatti ha lo scopo di promuovere la ricerca, lo studio e la sperimentazione dei più alti valori umani e spirituali e di realizzare un’azione sociale, filantropica e solidale basata sul servizio e sulla salvaguardia della dignità umana. Possono aderire all’associazione coloro che ne condividono le finalità e che partecipano alle attività con la loro opera, le loro competenze e conoscenze.
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