Addio alla mamma di Totò Cascio, di Nuovo Cinema Paradiso: «Vicina a me nella gloria e nella prova»
«Mia madre mi ha dato una grandissima lezione di vita, mi ha insegnato a rimanere umile. Era una donna coi piedi per terra, fedele, credente e sempre con il rosario in mano». A raccontarlo a Gds.it, nel giorno della morte di mamma Lina, è Totò Cascio, straordinario protagonista del film Nuovo Cinema Paradiso di Peppuccio Tornatore, vincitore nel '90 del Golden Globe e dell'Oscar come miglior film straniero: «Il 17 febbraio dell'anno scorso ho pubblicato il mio libro La gloria e la prova che sta avendo successo in tutta Italia - spiega l'attore -, riprendendo di fatto in mano la mia vita. Domani, 16 febbraio 2023, un anno dopo la mia ripartenza, le daremo l'ultimo saluto. Sembra uno strano gioco del destino». La signora Calogera Di Leo, mamma di Totò, si è spenta a 72 anni a Palazzo Adriano in seguito ad una malattia. In queste ore casa Cascio, a Chiusa Sclafani, è un viavai di parenti e amici che vogliono dedicare una preghiera e dare un saluto ad una donna che, nonostante il successo straordinario del figlio alla fine degli anni Ottanta, ha mantenuto per tutta la vita un profilo umile e gioviale con tutti. Come conferma il piccolo-grande attore ormai divenuto adulto, che anche nel film di Tornatore si chiamava Totò, mamma Lina, assieme a papà Giuseppe, è stata una grande maestra di vita, e lo ha guidato e accompagnato in tutte le situazioni importanti. Su tutte la "gloria", arrivata da quell'incredibile successo che in casa Cascio nessuno avrebbe mai potuto preventivare. Un autentico "uragano" colmo di vento positivo e di soddisfazione, ma difficile da controllare, soprattutto per una inaspettata promessa del cinema di appena 9 anni: «Cercavano un bambino per quel film che doveva essere girato a Palazzo Adriano e giravano le scuole del circondario per fare una selezione fotografica - spiega Totò Cascio -. Sceglievano i bambini che avevano alcuni requisiti che cercava Tornatore. Andai al provino con i miei genitori. Mia madre non diede molto peso alla cosa. Lo ha vissuto come una nuova esperienza. Ma non poteva immaginare ciò che sarebbe arrivato dopo il film». «Rimani sempre te stesso, non cambiare mai, la lealtà e l'onestà pagano sempre», continuava a ripetere saggiamente la signora a Totò anche dopo il successo. Ed era lì accanto a lui pure nella "prova", difficile da affrontare, quando a Salvatore fu diagnosticata la retinite pigmentosa, una rara forma di cecità, di cui l'attore parla nel suo libro, che frenò bruscamente la sua carriera cinematografica e che per tanto tempo lo gettò nello sconforto. «Giorgio De Martino, che ha scritto il libro a quattro mani con me - racconta a tal proposito Salvatore Cascio - mi ha detto: "Dopo un anno in cui la tua mamma ha gioito con te, se n'è andata contenta perché ti ha visto rinascere e ripartire". E io penso pure che sia così». Domani a Chiusa Sclafani l'ultimo saluto. «L'affetto che stiamo ricevendo in queste ore è qualcosa di incredibile - conclude l'attore -. Tutto il paese di Chiusa Sclafani è a casa mia in questo momento. E non perché è morta la mamma di Totò Cascio, bensì perché è morta una grande "cristiana", una persona estremamente perbene».