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Palermo, è morto Sebastiano Pollicino: nel suo panificio innovò con la focaccia

Sebastiano Pollicino (foto profilo Facebook)

Lutto nel mondo dei panificatori di Palermo: è morto Sebastiano Pollicino, fondatore del panificio di viale Piemonte ed erede della storico forno di famiglia in via Ugo Bassi. Aveva 79 anni. Iniziò la sua carriera facendo la gavetta prima, nel panificio del padre e poi, in altri, tra cui lo storico Spinnato, fino a quando decise di aprire una sua attività, scegliendo come locali proprio quelli di viale Piemonte.

Lì cominciò a panificare e ad un certo punto, insieme al fratello Giuseppe morto due anni fa, decise che oltre al pane e ai biscotti dovevano produrre anche la pizza: dalle semplici margherita e romana alla sperimentale focaccia con prosciutto, spinaci e mozzarella. A quest'ultima, negli anni, aggiunse anche l'acciuga. Un marchio di fabbrica che negli anni futuri venne prodotto in altri panifici palermitani. Negli ultimi anni girò per l'Italia partecipando a varie fiere. È morto il 13 dicembre, nel giorno di Santa Lucia, proprio quando i panifici in passato rimanevano chiusi e i panificatori si incontravano per andare a pranzare tutti insieme.

Nelle ore serali ed in particolare il venerdì e il sabato immancabili le auto dei palermitani posteggiate in doppia fila per acquistare al "volo" pane e pizza che caldi e fumanti appannavano i vetri delle auto. Tutto ciò fino alla chiusura e alla meritata pensione, arrivata quasi in concomitanza con l'istituzione della pista ciclabile proprio davanti all'esercizio commerciale. Un cambiamento visivo per chi passava da lì, come se fosse stato messo un punto ad immagini storiche per ripartire con una nuova realtà, quella del green.

Pollicino, a Palermo, rappresenta la storia, adesso a portare avanti la tradizione di famiglia resta la figlia Francesca con il negozio a Borgo Vecchio, l'unica dei suoi cinque figli a dedicarsi alla panificazione.

Commovente il post su Facebook della nipote Anna: "E anche tu sei andato via insieme ai tuoi fratelli, potete tornare a parlare di pane e di viaggi. Ciao zio, credo di non averti mai chiamato così, perché per noi nipoti, eri semplicemente Bastiano".

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