Per il 33esimo anno consecutivo, il Sole 24 ore ha avviato un'indagine stilando una classifica che stabilisce dove si vive meglio in Italia. Un anno particolare quello trascorso, che tiene conto di importanti eventi come il caro-energia, la guerra in Ucraina, gli strascichi lasciati dal grande shock della pandemia e l'inflazione, mai così alta dagli anni '80, che porta ad una crisi che sta aumentando pericolosamente il divario tra il nord e il sud. La statistica del quotidiano economico-finanziario basata su 90 indicatori presi in esame, suddivisi in 6 categorie, ha stabilito il livello di benessere nei territori. Tenendo conto della ricchezza e dei consumi, degli affari e del lavoro, dell'ambiente e dei servizi, della demografia, società e salute, della giustizia e della sicurezza, della cultura e del tempo libero aumenta inesorabilmente la consapevolezza statistica che al nord si vive nettamente meglio rispetto al sud. Anche se alcune province siciliane, rispetto al 2021, hanno migliorato, di poco la propria classifica.
Per trovare la prima provincia siciliana, bisogna scorrere di molto la classifica verso il basso: all'85esimo posto troviamo Ragusa, che rispetto alla classifica dell'anno scorso migliora il suo ranking di due posizioni. A seguire, in 86esima posizione, troviamo Agrigento che scende di due gradini rispetto al 2021. Dall'88esima alla 91esima posizione ci sono 4 importanti province siciliane, in ordine Palermo, Messina, Siracusa e Catania. Tutte e quattro migliorano, anche se di poco, la propria posizione in classifica. Palermo ha scalato 7 posizioni, Messina e Siracusa 8, e Catania 11. Chi ha aumentato maggiormente il proprio ranking è Trapani, 93esima, che sale di 12 posizioni rispetto all'anno passato in cui era al 105esimo posto, posizione oggi occupata dalla provincia di Caltanissetta che fa -2 rispetto al 2021.
Le province italiane in cui si vive meglio sono Bologna, che per la quinta volta in 33 anni è prima, Bolzano e Firenze. Scende in ottava posizione Milano, che paga l'inflazione e l'aumento smisurato degli affitti, e crolla Roma, che scende al 31esimo posto con -18 di ranking rispetto al 2021 in cui era al 13esimo posto.
Il sindaco di Palermo Roberto Lagalla commenta: «L’indagine del Sole24Ore sulla Qualità della vita associa a Palermo un punteggio complessivo che la pone, sebbene in risalita rispetto al 2021, in basso alla classifica delle città italiane. Bene però il dato sulla penetrazione della banda larga che ci vede quarti in classifica e indicatori positivi emergono anche dalla macro area ‘Affari e Lavoro’, in particolare sulla qualità delle nostre strutture ricettive e sull’imprenditorialità giovanile. Si tratta di segnali positivi che serviranno ad orientare le azioni di questa amministrazione comunale. C’è molto da fare, lo sapevamo, ma i dati di oggi, frutto anche dei disagi causati dagli anni della pandemia, non possono che stimolare ancora di più il nostro lavoro, affinché Palermo possa divenire protagonista di un processo di rinascita che le permetta di migliorare i dati sulla qualità della vita e così anche la sua posizione in classifica già dal prossimo anno».
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