Il Covid aggrava la povertà, a Palermo 500 senzatetto e 2.500 richieste di aiuto alla Caritas
La Caritas diocesana di Palermo ha pubblicato alcuni giorni fa il report relativo al periodo che va da maggio 2020 a novembre 2021, dunque dopo quasi un anno di attività rese ancor più complicate dalla situazione pandemica che ha colpito, e continua a colpire, in particolar modo gli ultimi. Inoltre, la pandemia da Covid-19 non ha solo aggravato situazioni già esistenti, ma ha aumentato non di poco la presenza di persone bisognose sul territorio.
Palermo, la povertà aggravata dalla pandemia
Come si evince da alcuni dati pubblicati all'interno del report della Caritas diocesana di Palermo, “Monitoraggio delle Povertà accolte”, fondamentale è stata la presenza dell'organismo pastorale per far fronte ai bisogni dei poveri. Dunque, ciò mette in evidenza che la povertà c'è e non si può rimanere indifferenti o voltarsi dall'altra parte. Infatti, secondo il documento pubblicato dalla Caritas di Palermo, nel periodo preso in considerazione i centri di ascolto diocesani e parrocchiali hanno registrato il bisogno persistente da parte di numerose famiglie presenti nel territorio palermitano. Le maggiori difficoltà che attanagliano queste persone sono in primo luogo di carattere economico e lavorativo, basti pensare che molti nonostante gli aiuti di sostegno al reddito lamentano l'impossibilità di far fronte a spese di carattere ordinario. Spesso per molti nuclei familiari o singoli è impossibile fare affidamento alle misure di sostegno economico per irregolarità giuridiche.
Alla Caritas di Palermo 2.500 richieste di aiuto
Al fine di comprendere meglio il quadro della situazione nel Palermitano è utile illustrare alcuni dati pubblicati nel report annuale. Ecco, da parte dei centri di ascolto che si avvalgono del sistema informatico “OspoWeb” - una piattaforma ideata dalla CEI per le Caritas, che aiuta a raccogliere i dati delle richieste per contrastare meglio la povertà – sono state ascoltate e prese in carico 2.569 persone, di cui il 51,2% donne e il 51,3% uomini. A rivolgersi ai centri di ascolto sono per la maggior parte cittadini italiani, circa il 79% di età compresa tra i 45 e i 54 anni. Questi numeri sono relativi al periodo che va da maggio 2020 a ottobre 2021. Le cause principali delle richieste sono: difficoltà economiche legate al reddito e instabilità nel mantenere un alloggio fisso a causa di sfratti per morosità incolpevole dovuti alla perdita del lavoro o alla diminuzione di lavori saltuari. Le persone a cui si fa riferimento vivono prevalentemente in famiglia, ma si registrano numerosi soggetti che vivono da soli o che lamentano situazioni di solitudine. Sicuramente l'emergenza Coronavirus non ha portato un sollievo economico, tuttavia grazie ad aiuti come il reddito di cittadinanza è stato possibile alleggerire alcune persone da situazioni di estrema povertà. A tal proposito, il report pubblicato dalla Caritas di Palermo specifica che senza strumenti del genere per il contrasto della povertà, alcune situazioni sarebbero state veramente difficili da affrontare.
Un esercito di quasi 500 senzatetto
Un'altra realtà drammatica che nelle strade del capoluogo siciliano è evidente sono le persone senza dimora. In poco più di un anno – si veda il periodo del report – si sono rivolti ai centri della Caritas di Palermo ben 486 soggetti senza dimora delle 880 persone intercettate dai servizi delle mense territoriali. Qui la fascia di età si allarga abbastanza, poiché le persone che fanno affidamento a questi servizi vanno dai 35 ai 65 anni, in prevalenza uomini italiani. Invece, nel caso di persone straniere l'età media si abbassa ancor di più. Tra le difficoltà incontrate dagli ultimi e i più bisognosi vi è uno scarso orientamento per quanto concerne l'individuazione dei servizi territoriali e la conoscenza insufficiente delle misure per il sostegno economico o altre agevolazioni a cui poter accedere. A favorire lo scarso flusso di informazioni per l'accesso a questi servizi vi è anche il tasso di istruzione basso, infatti delle persone che chiedono aiuto il 30% è in possesso della sola licenza elementare, mentre il 44% della licenza media inferiore. Dunque la Caritas diocesana di Palermo riesce ad accompagnare le persone che vantano purtroppo uno scarso livello culturale, il quale presenta non pochi ostacoli come rilevato. Dalle rilevazioni prodotte dai centri di distribuzione risulta che nel 2021 sono state assistite circa 15.000 famiglie, di cui 11.500 nel territorio urbano e 3.800 nelle zone limitrofe, per un totale di 45.000 persone, anche qui in prevalenza nel territorio, ossia 34.038, e nelle realtà extraurbane 11.496. Proprio i centri extraurbani che ricevono prodotti direttamente dalla Caritas diocesana, segnalano un crescita delle persone che si rivolgono per un sostegno alimentare. Dal periodo che va da marzo 2020 ad ottobre 2021 la Caritas, grazie all'aiuto di fondi straordinari, ha fatto fronte a ben 22.000 persone che hanno richiesto un sostegno aggiuntivo.
La difficile situazione delle periferie di Palermo
In questi anni sono emerse non poche difficoltà da parte di zone periferiche della città di Palermo, le quali necessitano di maggiori attenzioni. Quindi sono state attuate azioni volte alla riqualificazione di spazi urbani con la realizzazione di attività ludico ricreative e formative, i destinatari sono soprattutto i giovani. Per esempio presso la parrocchia S. Antonio di Padova, nel quartiere Arenella, è stato realizzato un campo di calcio a 5. Presso la parrocchia Nostra Signora della Consolazione è stato allestito un salone-teatro. Infine, è stato realizzato un centro polifunzionale, che funge da spazio di ascolto e di cura. Nel 2020 la co-progettazione con la Città Metropolitana di Palermo, la Caritas diocesana, la confraternita San Giuseppe dei Falegnami e la Panormitana Soc. Coop. Sociale Onlus, ha permesso di rispondere ai bisogni primari e immediati e ad esigenze educative, formative e di qualificazione delle persone senza dimora. Sono stati attivati 14 centri di ascolto per il contrasto alla grave marginalità adulta e alla condizione dei senza dimora. I centri attivati sono 12 nella città di Palermo, 1 a Bagheria e 1 a Misilmeri. Negli stessi centri sono stati presi in carico nel corso dell'anno 484 persone senza dimora. Ancora nel 2020, 730 persone senza dimora o in condizione di grave marginalità hanno usufruito del servizio mensa, con un totale di 110.800 pasti distribuiti. Un ruolo importante l'ha svolto l'unità di strada che è riuscita a distribuire 1.400 kit di materiali sanitari, come mascherine, gel disinfettanti e altro materiale igienico-sanitario. Di notevole rilevanza sono anche i laboratori creati per la formazione dei più bisognosi, nei quali hanno l'opportunità di formarsi professionalmente. Due sono i laboratori con questo fine, un corso pizzaiolo ed un laboratorio di formazione “operatore giardiniere”. Le mense cittadine hanno registrato nel periodo che va da maggio 2020 a novembre 2021: 880 persone supportate; 720 hanno usufruito del servizio guardaroba; 560 pasti giornalieri nel 2020; 360 pasti giornalieri nel 2021 e 10 docce giornaliere. Tuttavia, nell'ultimo mese di ottobre si è registrata una diminuzione del numero di accessi nelle mense dovuta probabilmente a due fattori: il primo la riattivazione del Reddito di Cittadinanza; e il secondo l'utilizzo del Green Pass che serve per accedere a questi servizi. La pandemia Covid-19 ha causato un incremento dell'aggravarsi di situazioni legate alla salute mentale, che ha colpito anche adolescenti e giovani. Dunque con i servizi e aiuti offerti dalla Caritas diocesana in collaborazione con associazioni e Enti vari, è stato possibile accogliere e sostenere 50 persone e sono stati avviati 17 tirocini formativi, suddivisi nel seguente modo: nel 2020, 25 pazienti e 4 tirocini formativi; nel 2021, 25 pazienti e 13 tirocini formativi. Dopo l'avvio della campagna vaccinale la Caritas di Palermo con la collaborazione dell'Asp di Palermo e la rete “SaluTiamo”, costituita per migliorare l'offerta dei servizi socio-sanitari sul territorio promossi dal volontariato sociale e rafforzare la collaborazione con il sistema sanitario nazionale, è riuscita a raggiungere gli ultimi per la somministrazione dei vaccini contro il Coronavirus. In ambito giustizia, per via della collaborazione dei cappellani e delle Case Circondariali e alle convenzioni sottoscritte con l’Ufficio Inter distrettuale di Esecuzione Penale Esterna (UIEPE) e l’Ufficio di Servizio Sociale per Minorenni (USSM) complesso Malaspina, si sono rafforzati e ampliate le disponibilità ad accogliere e intraprendere percorsi di accompagnamento per le misure alternative, lavori di pubblica utilità e di messa alla prova. Anche grazie alle disponibilità delle comunità parrocchiali e le associazioni ad esse vicine, sono stati strutturati dei percorsi di accoglienza e accompagnamento per le persone. I beneficiari sono: 15 persone sottoposte a misure alternative e loro familiari; e 230 detenuti nelle Case Circondariali. Un aspetto che caratterizza la città di Palermo è il tema immigrazione e accoglienza, così per mezzo del progetto APRI che - come illustrato nel report - è rivolto a persone immigrate già presenti sul territorio italiano che vivono in condizione di bisogno e vulnerabilità che si sono rivolti ai centri di ascolto e a cui, attraverso la mediazione della Caritas diocesana, si propone una forma di accoglienza alternativa proprio grazie a una pluralità di attori coinvolti: famiglie (tutor), operatori della Caritas diocesana, comunità e parrocchie che possono sperimentarsi nell’accoglienza di persone provenienti da contesti e culture differenti. Si tratta del segno concreto di una porta che si apre: quella di una famiglia che accoglie e sostiene, non necessariamente nella propria abitazione, ma che desidera sostenere tutti coloro che, pur essendo stranieri regolari, hanno la necessità di ulteriori e qualificati percorsi di integrazione, orientamento ai servizi e percorsi di formazione e lavoro. Attraverso il percorso di sensibilizzazione si sono raccolte le disponibilità delle famiglie, delle comunità e dei singoli a diventare “famiglie accoglienti” e, attraverso la mediazione degli operatori diocesani, hanno avuto la possibilità di instaurare un primo rapporto di conoscenza con le persone che necessitavano di un sostegno. Tra il 2020 e il 2021 sono state sostenute 132 persone con questo progetto “condiviso”. In conclusione, per aiutare i giovani disoccupati e inoccupati di età compresa tra i 18 e i 35 anni, la Caritas diocesana di Palermo, la Pastorale Sociale e del Lavoro, la Pastorale Giovanile, in collaborazione con il progetto Policoro – progetto della Chiesa italiana per far fronte alla disoccupazione giovanile - hanno istituito una sorta di concorso di progettualità per la creazione di start up: “New Technology for Welfare Lab”. Quella a cui fa riferimento il report è stata la prima edizione, ma nel 2022 ve ne sarà una seconda, alla quale come per la prima sarà possibile accedervi tramite bando, che verrà pubblicato nel sito della Caritas di Palermo e affini. Per accedere al concorso bisogna rientrare nella fascia di età, essere un gruppo che va da un minimo di 3 ad un massimo di 6 persone, i progetti devono essere presentati per iscritto e tramite una presentazione PowerPoint e deve essere un progetto che diventi un processo che andrà a coinvolgere il territorio diocesano. I progetti verranno valutati da una commissione di esperti.