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Nuovo studio sul carbonio "parla" siciliano: palermitano alla guida della ricerca

In un nuovo studio pubblicato sulla rivista Nature Geoscience un team di ricercatori italiani guidato da Alessandro Aiuppa (Università di Palermo) e che vede fra i co-autori Federico Casetta (Università di Ferrara), Massimo Coltorti (Università di Ferrara), Vincenzo Stagno (Sapienza Università di Roma) e Giancarlo Tamburello (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, sezione di Bologna), ha sviluppato un nuovo approccio per ricostruire la quantità di carbonio immagazzinato nel mantello superiore della terra, dalla cui fusione sono segregati i magmi.

Il carbonio, il quarto elemento più abbondante in termini di massa nell’universo, è un elemento chiave per la vita. Il suo ricircolo, da e verso l’interno della Terra, regola i livelli di CO2 nell’atmosfera, giocando quindi un ruolo fondamentale nel rendere il nostro pianeta abitabile.

Ma quanto carbonio è immagazzinato all’interno della Terra? Questa domanda ha ispirato ricerche in diversi ambiti delle geoscienze. Nel loro studio, Aiuppa e co-autori hanno revisionato e catalogato i dati relativi al contenuto in CO2 (e zolfo) nei gas vulcanici emessi da 12 vulcani di hot-spot e di rifting continentale.

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