Oltre 6 mila miglia nautiche, 20 tappe, quasi 3 mesi in mare e ben 330 ore di navigazione: con questi numeri da record Sergio Davì ha realizzato il suo sogno: portare a termine, da solo, la traversata in gommone da Palermo a New York. Una missione che potremmo definire "epica" e che, come tutte le missioni che si rispettino, ha un nome evocativo Ice Ribe Challenge. Davì è partito dal porticciolo dell'Arenella il 21 giugno scorso e ieri pomeriggio è giunto nella Grande Mela, a Ellis Island, davanti alla Statua della Libertà. Qui il gommonauta palermitano ha voluto rendere omaggio ai tanti migranti, molti dei quali italiani, siciliani, che nel secondo dopoguerra intraprendevano la loro "traversata della speranza" nell'Atlantico, in cerca di un futuro migliore negli Stati Uniti. "Ce l’ho fatta! La ICE RIB CHALLENGE è stata compiuta!", dichiara Davì al suo arrivo. "Alle 10.30 ora locale (le 16.30 in Italia) entro ufficialmente nel cuore di New York. Il mio grande sogno si è appena realizzato. Ancora non ci credo. Prima di accostarmi all’Atlantis Marina Yacht & Club Staten Island, un doveroso saluto a Liberty Island ed Ellis Island in onore dei tanti italiani (e siciliani) che prima di me hanno affrontato le insidie dell’Oceano Atlantico per tentare fortuna negli Usa". Poi tappa all’Atlantis Marina Yacht and Club Staten Island, dove è stato accolto con un party di benvenuto organizzato presso il Marina Café, cui hanno preso parte, tra i tanti, anche il console Generale d’Italia di New York Francesco Genuardi, la stampa locale, ed il team della Peace Run. Davì, eletto Tedoforo degli Oceani per la Peace Run, ha infatti consegnato al suo arrivo la torcia della Pace: l’ha portata in giro per il mondo, lungo tutto il suo viaggio, dalla Sicilia alle Baleari, poi Spagna, Portogallo, Francia, Regno Unito e Irlanda e ancora Isole Faroe, Islanda, Groenlandia per poi toccare il Canada e finalmente gli Stati Uniti. Non solo un viaggio, la missione aveva anche dei precisi obiettivi scientifici: lotta contro l’inquinamento da microplastiche. Davì ha infatti raccolto i dati sulle condizioni delle acque navigate, che verranno poi analizzati dal Cnr e dall'Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Sicilia, per condurre ricerche specifiche.