Una serata di jazz a scuola, per promuovere l’integrazione e l’inclusione attraverso la musica. È giunta alla terza edizione “Jazz@school”, la manifestazione promossa dell’Istituto Gonzaga per portare all’interno della scuola cultura, bellezza e sperimentazione. Tre anni di concerti e di incontri con musicisti ed ensemble speciali, in modo da creare atmosfere di jazz non consuete.
L’appuntamento è per lunedì, 28 gennaio dalle 18,30 alle 23 all’Istituto Gonzaga, in via Piersanti Mattarella 38, con un programma ricco di interventi, che punta anche a sensibilizzare l’intera comunità scolastica e cittadina al dramma delle migrazioni. Ci sarà, infatti, la presentazione, in prima assoluta, di “Welcome”, un brano composto da Giuseppe Mazzamuto, che è un inno all’accoglienza e che sarà interpretato da alcuni componenti della BIAS Band, studenti della scuola di italiano per stranieri del Centro Astalli presente al Gonzaga, giovani africani che stanno vivendo a Palermo un percorso di integrazione attraverso la musica.
Si tratta di un messaggio di speranza e di costruzione che contrasta il clima di esclusione e paura che si sta diffondendo, i fatti drammatici che si stanno susseguendo e sui quali in Sicilia non mancano le risposte profetiche come la recente lettera della Conferenza dei vescovi dell’Isola.
«Vogliamo unirci alle varie voci che rivendicano uno sguardo più informato, più profondo, più umano su quello che sta accadendo. Come educatori e come scuola non possiamo esimerci dal compito di sollecitare le coscienze a una comprensione migliore del fenomeno migratorio», afferma padre Vitangelo Carlo Maria Denora, direttore generale dell’Istituto Gongaga-Isp, che ha anche aderito alla staffetta antirazzismo che coinvolgerà le scuole della provincia di Palermo a partire dal primo febbraio.
«La musica ha da sempre la vocazione di esprimere emozioni, desideri, aspirazioni, tensioni dell’uomo e del suo tempo. È da sempre canale di comunicazione tra culture differenti, possibilità di espressione di mondi diversi e dei loro valori. La musica unisce culture e popoli, specialmente unisce i giovani ed è quello su cui puntiamo in particolare quest’anno» aggiunge padre Eraldo Cacchione, preside dei licei del Gonzaga e “anima” dell’happening musicale. Oggi è tempo di costruire ponti, di aprirsi all’altro che bussa alla nostra porta. «Non posso non pensare al tempo che ho vissuto in Africa: i bambini hanno la musica e il ritmo nel sangue. Con la musica crescono, socializzano, pregano. È bellissimo conoscere questa ricchezza dell’animo e della cultura dei nostri migranti e non solo i problemi», continua padre Denora.
La serata comincerà alle 18,30 con una clinic di Giuseppe Mazzamuto su come riuscire a far pubblicare un album nel contesto dell’attuale mercato discografico; poi alle 20 un aperitivo-cena con prodotti offerti dagli sponsor del concerto, con l’accompagnamento musicale dei giovani della Gonzaga Jazz Band, guidati dal bassista Riccardo Anselmo.
Alle 21 il Giuseppe Mazzamuto Quintet presenta Melodyterranean, con la prima assoluta del brano Welcome, ospiti tre solisti della BIAS Band. Chiuderà la serata il chitarrista jazz americano Kurt Rosenwinkel, fuoriclasse di Philadelphia, preceduto da un opening act del chitarrista italo-inglese Giuseppe Lo Meo.
Tutto il ricavato del concerto sarà devoluto al Centro Astalli di Palermo, espressione palermitana del Jesuit Refugee Service, che da anni numerosi anni aiuta i migranti e i rifugiati politici a ricevere assistenza medica, legale, ed istruzione e con cui l’Istituto Gonzaga collabora attivamente.
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