PALERMO. Calato il sipario sulle giornate di Dolce e Gabbana a Palermo, i due stilisti tirano le somme su questa esperienza dove la moda l'ha fatta da padrona (ovviamente) e dove la città, Palermo appunto, si è riscoperta Capitale della moda mondiale. Colpiti probabilmente dai monumenti, dagli usi e dai costumi tipicamente siculi, sul loro sito ufficiale, Domenico Dolce e Stefano Gabbana elencano 10 motivi per cui si deve visitare Palermo. Al primo posto ci sono la Cattedrale e l'altare dedicato a Santa Rosalia. Non male, considerati questi giorni di fermento che culmineranno venerdì e sabato con la celebrazione del 393esimo Festino. Al secondo posto c'è quello che potrebbe essere considerato il cuore pulsante della città: i mercati rionali. Dolce e Gabbana ricordano così la Vucciria. E ancora, "al mercato del Capo si vendono una grande varietà di prodotti, anche se la gente del posto vi si reca quasi esclusivamente per il cibo", spiegano i due stilisti. Spazio dunque al mercato di Ballarò, "un paradiso per chi vuole comprare qualcosa da mangiare per strada, - si legge sul sito dei due stilisti - ma ospita anche un gran numero di venditori di vestiti, rendendo irrinunciabile lo shopping d’abiti vintage". Al terzo posto invece troviamo i mosaici, segno tangibile dell'enorme eredità culturale normanna in Sicilia. Si possono trovare all'interno della Cappella Palatina e della cattedrale di Monreale. Quarto posto ai Quattro Canti. La piazza è detta anche l’Ottagono del Sole. Le facciate contengono statue che rappresentano le quattro stagioni, i quattro re spagnoli di Sicilia e le quattro patrone di Palermo, Cristina, Ninfa, Olivia e Agata. Dolce e Gabbana piazzano al quinto posto l’Opera dei Pupi, la cui collezione si può trovare presso il Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino o al Museo etnografico siciliano Giuseppe Pitrè. Dolce e Gabbana invitano anche ad assistere ad uno spettacolo al Teatro dell’Opera dei pupi “Figli d’Arte Cuticchio”, in via Bara all’Olivella a Palermo. I due stilisti considerano un vero e proprio "patrimonio" la gastronomia siciliana. Sesto posto dunque a cannoli, cassate e granite. "Assicuratevi di assaggiare tutte le specialità, - spiegano - tra cui la granita a colazione, i piatti a base di melanzane, come la caponata e la pasta alla Norma, il cibo da strada, come le arancine (anche se i due stilisti li chiamano arancini), lo sfincione, i cannoli siciliani e la cassata". In classifica vengono anche citati il cioccolato di Modica e i pistacchi di Bronte. Settimo posto ai giardini di Palermo: l'Orto Botanico, la Real tenuta della Favorita insieme alla Palazzina Cinese. L’itinerario arabo-normanno si piazza all'ottavo posto. "Quando si visita Palermo, dunque, - spiegano i due stilisti - non si può fare a meno di percorrere l’importante itinerario storico-architettonico, che comprende il Palazzo Reale con la Cappella Palatina, la Chiesa di San Giovanni degli Eremiti, la chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio, la chiesa di San Cataldo, la cattedrale di Palermo, il Palazzo della Zisa, il Ponte dell’Ammiraglio, la cattedrale di Cefalù e quella di Monreale". Lasciata per un attimo Palermo, nono posto alla Riserva dello Zingaro che si estende su circa 7 chilometri di costa incontaminata del Golfo di Castellammare. Oltre a godere del mare cristallino, si può fare del bird-watching. Rientrati in città, infine, per Dolce e Gabbana non si può non visitare il teatro Massimo, che conquista il decimo posto. "Il più grande teatro lirico d’Italia e uno dei più grandi in Europa", lo definiscono Dolce e Gabbana ricordando che proprio in questo teatro sono state girate le scene finali del film Il Padrino-Parte terza.