PALERMO. Novità digitali all’Azienda Ospedali Riuniti Villa Sofia - Cervello. La Direzione strategica ha dotato recentemente l’Unità operativa di Medicina Interna dell’Ospedale Villa Sofia, diretta dal medico Gabriele Nicolosi, di un dispositivo, il WinPack 1.0, attraverso il quale possono essere monitorati i parametri vitali di pazienti ad alto rischio di deterioramento d’organo per gravi eventi acuti.
Si tratta di un apparecchio di piccole dimensioni e leggero, dotato di un’unità centrale (alimentata a batterie) cui si agganciano cinque moduli indipendenti che registrano h24 i parametri vitali del paziente. I dati, trasmessi via Wifi ad un server di reparto, possono essere visionati, con l’uso di un software specifico, da qualunque postazione pc, tablet o smartphone e quindi valutati dal medico o presso lo stesso letto del paziente (un qualunque letto di degenza ordinaria) o a distanza.
“Abbiamo introdotto – sottolineano il Direttore generale Gervasio Venuti e il Direttore sanitario Pietro Greco - uno strumento innovativo rispetto ai tradizionali apparecchi in uso che necessitano di un monitor fisso accanto al letto del malato e di un’area dedicata del reparto. L'Unità operativa di Medicina Interna Villa Sofia possiede già al suo interno un’area dedicata all’alta densità di cura dei pazienti gravi, unica nel suo genere in Sicilia, costituita da quattro posti letto, ognuno fornito di monitor fisso. Oggi, grazie al nuovo dispositivo, ci sarà la possibilità di assistere in modo continuo e intensivo altri otto malati gravi (tanti i moduli acquistati) anche ricoverati in posti letto ordinari”.
Le caratteristiche di flessibilità e duttilità dell’apparecchio, ne fanno uno strumento prezioso per le esigenze assistenziali ed organizzative richieste dai nuovi modelli di assistenza e cura dei pazienti fragili complessi e pluripatologici, tanto comuni nei reparti di Medicina Interna. Inoltre permettono di utilizzarlo anche nella fase di post acuzie quando la necessità di monitorare h24 anche uno solo dei parametri vitali può coesistere con una maggiore autonomia del paziente che può alzarsi, deambulare e svolgere le proprie attività senza essere costretto a stare a letto.
Il dispositivo è anche dotato di un modulo supplementare che consente di rilevare da remoto la posizione del paziente e il grado di eventuale irrequietezza motoria dello stesso. I dati relativi al movimento di rotazione e flesso estensione vengono trasmessi in tempo reale dal sistema di registrazione al server di riferimento. Questa ulteriore possibilità rende il suo utilizzo estremamente indicato in quei reparti, come quelli di Medicina Interna, dove il paziente presenta un rischio più alto di cadute o traumi accidentali per delirium o irrequietezza motoria.
Di grande interesse infine le ricadute sulla sicurezza e l’assistenza dei pazienti a domicilio, dopo le dimissioni, grazie alla possibilità di monitorare anche le funzioni vitali a distanza.
Poiché il sistema utilizza il Wifi,è possibile utilizzarlo anche a domicilio del paziente, così da monitorarlo da remoto in tempi stabiliti. Si riducono in tal modo i tempi di degenza, ricoveri ripetuti e complicanze post ricovero, favorendo il precoce ritorno del paziente alle sue abitudini personali presso il proprio domicilio. Un’equipe medico infermieristica dedicata al controllo e all’eventuale intervento domiciliare assicura l’assistenza di questi pazienti a costi assai contenuti.
Importanti le ricadute sull’aumento della disponibilità di posti letto, la decongestione seppur limitata dell’area di emergenza, la riduzione dei rischi legati alla prolungata permanenza dei pazienti in ospedale .
“Questo nuovo modello organizzativo – sottolinea il dr. Nicolosi - è stato presentato sotto forma di progetto obiettivo di Piano Sanitario Nazionale ed è al momento al vaglio dell’Assessorato Regionale Sanità. Il dispositivo Win Pack 1.0 è uno strumento assolutamente in linea con le esigenze dei moderni reparti di Medicina Interna dove si applicano presidi terapeutici come la ventilazione non invasiva o vengono trattati farmacologicamente patologie come l’embolia polmonare l’ictus ischemico o emorragico prima di pertinenza esclusivamente specialistica. L’incremento della patologia cronica, la multimorbidità, la complessità terapeutica che ne deriva, la crescente età media e la fragilità insita nei pazienti che si ricoverano oggi nelle nostre Unità operative di Medicina Interna impone di adottare modelli organizzativi , terapeutici, assistenziali che rispondano a criteri di basso costo e di alta competenza, e certamente lo strumento oggi fornito dalla Direzione strategica risponde a tali requisiti”.
Caricamento commenti
Commenta la notizia