PALERMO. Il Royal Circus, fondato dalla famiglia italiana Dell’Acqua nel 1983, debutta oggi per la prima volta a Palermo, e resterà fino al 29 gennaio, in via dell’Olimpo, angolo via Petrini, con due spettacoli, uno pomeridiano e uno serale. Un ritorno in Sicilia dopo ben 25 anni che ieri è stato celebrato con un’anteprima dello show, offerta ad un pubblico di bambini e ospiti di alcune comunità cittadine ed un racconto da parte dei protagonisti della particolare storia di questo circo italiano. Lo spettacolo del Royal Circus, visto da oltre un milione di spettatori di cinque continenti diversi, è portato avanti da un gruppo di giovani artisti, quasi tutti cugini fra di loro, e vanta premi e partecipazioni a realtà mondiali del settore come il Festival Internazionale del Circo di Monte-Carlo, il China Wuqiao International Circus Festival e Le Festival di Massy in Francia, nonché al Festival Internazionale del Circo - Città di Latina. Il “più grande spettacolo del mondo”, come si intitolò la famosa pellicola del 1952 con Charlton Heston, è stato allestito in città sotto ad un tendone moderno e confortevole, con luci e audio all’avanguardia, e porterà in scena un corpo di ballo, ed un cast di trapezisti, acrobati, equilibristi, giocolieri, clown. Tra i numeri più particolari, la Carica dei 101, da Las Vegas, con cani di 30 razze diverse e, in esclusiva dal Brasile, i motociclisti del “globo della morte”. Ben 100 gli animali in arrivo con il Royal Circus, che sono il fiore all’occhiello dello show, leoni e tigri, cavalli, dromedari, zebre, watussi, cammelli, lama, giraffe, bisonti, coccodrilli, cani dalmata, foche, tartarughe giganti, pinguini e anche un mastodontico ippopotamo. La famiglia Dell’Acqua, titolare del circo, porta avanti rigorosi controlli sugli spazi a loro riservati, sulla pulizia e sul loro benessere; tutti gli esemplari vivono in perfetta simbiosi con l’uomo. Inoltre per la stessa storia del circo, rinato dalle sue ceneri dopo un bombardamento che ha sterminato parte della famiglia, nel 1943, in ogni nuova città il Royal Circus porta anche il proprio contributo per donare un sorriso a chi sta vivendo la propria battaglia. Da ciò, l’anteprima dedicata agli ospiti di alcune comunità d’accoglienza e alcuni successivi spettacoli gratuiti per i più bisognosi ma anche le visite a case di riposo e ad ospedali pediatrici. Fra gli anni ‘30 e’40 il circo fu fondato da Alberto Dell’Acqua, figlio del capostipite Arnaldo, un ginnasta lombardo, con il nome di Circo Impero, ebbe notevole successo, fin quando arrivò la terribile tragedia. Il 31 dicembre 1943, mentre il circo si trovava ad Ortona, la compagnia fu spostata dalle autorità militari per motivi di sicurezza a Chieti che, invece, venne bombardata. Morirono la moglie Berta e cinque degli otto figli Adis, Rosanna, Franca, Minnie e Loris. Si salvarono soltanto Marcello, ancora nello staff, Oscar e la piccola Adriana che fu salvata grazie alla protezione del corpo della madre che la stava allattando. L’intero complesso circense fu distrutto dalle bombe. Questa storia commosse l’Italia tanto che il noto illustratore Walter Molino vi dedicò una tavola nella “Domenica del Corriere”. Dopo qualche anno, rinacque con il nome “Circo delle sorelle Dell’Acqua” e poi, nei primi anni ’80, l’attuale denominazione Royal Circus. «Conosciamo il dolore e, per questo, vogliamo donare un sorriso» ha commentato Elder Dell’Acqua.