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Più adozioni a 4 zampe a Palermo: al Nord l’80% dei "trovatelli"

In calo, al contrario, gli affidi a distanza, scelti dalle famiglie che non possono tenere Fido in casa. I volontari: "In Sicilia sono numerosi i casi di animali adottati e poi riportati indietro dai proprietari"

PALERMO. Aumentano le adozioni dei quattro zampe a Palermo. Il cuore delle persone è grande e, nel 2014 più che negli altri anni, ha dato una casa a tanti trovatelli bisognosi di affetto e cure. «Al canile sono state circa 700 le adozioni, molte di più rispetto anni precedenti - spiega Alessandra Musso, responsabile Lida Palermo -. Ciò perché abbiamo preso, nel tempo, sempre più contatti fuori regione». Un gran numero di cani randagi di Palermo, circa l'80% di quelli dati in adozione, trova un nido accogliente al Nord-Italia, dove vi è una cultura cinofila maggiore.

Diversa invece è la situazione nostra regione: «In Sicilia, molti cani vengono portati indietro per futili motivi: eccessiva minzione, troppo abbaiare, allergie». Da Roma in su, sono rari i casi in cui un cucciolo a 4 zampe viene riportato indietro: «Se ci si accorge che l'animale ha un problema - continua Alessandra Musso -, si cerca di capirlo e, in base alla patologia, lo si porta da un comportamentalista». Sono state oltre duemila, lo scorso anno, le entrate di cani e gatti al canile municipale, anche se alcuni transitavano solo poche ore per la sterilizzazione. Attualmente, la struttura ospita circa 70 cuccioli che, se non adottati, rischiano di vivere lontani dall’affetto e dalle carezze che solo una famiglia può dare.

Al Sud, inoltre, se in famiglia c’è un problema, spesso e purtroppo, il primo a fare le valige è proprio Fido, che finisce per vagabondare in strada in cerca di una nuova casa. Tuttavia, se proprio non si ha spazio in appartamento, ma si vogliono, comunque, aiutare i nostri amici a 4 zampe, basta adottarli a distanza. «Al rifugio Eureka, a Palermo, le adozioni a distanza sono state una quindicina e tutte quante al Nord». Ma anche i palermitani hanno un cuore grande e, nel loro piccolo, sostengono attivamente il rifugio.

«Noi, comunque, in genere, non siamo favorevoli al fatto che si regali un cucciolo ad un bambino. È stupendo che il piccolo cresca insieme a Fido, ma va sottolineato che deve essere il genitore a gestirlo in primis». Tuttavia, c’è chi va e chi viene e in alcuni rifugi le adozioni stentano a decollare. «Su 10 cani adottati, ben 8 ne tornano indietro - dice Patrizia Pavone, volontaria dell’associazione S.o.s. Primo soccorso per cani e gatti Onlus -. I genitori credono che a Natale regalare un cane al proprio figlio sia il massimo, ma, poi, lo riportano indietro».

Al Sud sembra prevalere una mentalità che predilige l’adozione del cane di razza al meticcio. «Proprio i meticci, al contrario, sono stati adottati al Nord, dove una fitta rete di volontari garantisce controlli pre e post affido». La differenza nel numero di adozioni tra Nord e Sud è così netta anche per via del tenore di vita: «Influiscono anche i costi veterinari, che sono eccessivi. Si è registrato un calo anche nelle adozioni a distanza». Il Natale però, ha fatto sì che ben 4 cani trovassero la felicità: «Sono stati adottati un cane adulto e una cucciola di 1 anno a Milano, mentre 2 a Palermo» aggiunge Pavone. «Prima di dare in affido i cani - conclude -, ci assicuriamo che il cucciolo sia veramente voluto dalla famiglia e non si tratti di un capriccio o di una moda. Bensì di un atto d’amore». Ogni anno, inoltre, S.O.S Primo soccorso per cani e gatti Onlus stampa un calendario per raccogliere fondi e garantire sostentamento ai circa 130 cani del rifugio.

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