Palermo

Venerdì 22 Novembre 2024

Quando Halloween chiama, la tradizione risponde: riecco a Palermo i "pupi ri zuccaro"

PALERMO. Quando Halloween chiama, la tradizione siciliana risponde. Se in questi giorni gli Stati Uniti sono in fermento per l'arrivo della festività anglosassone, alla famosa formula "dolcetto o scherzetto" nel capoluogo siciliano risponde con i non meno noti "pupi ri zuccaro", propriamente detti in dialetto "pupaccena". Tornano dunque le statuette di zucchero colorato che riproducono paladini o generiche figure, di cui vanno fieri i mastri dolcieri palermitani e che di certo faranno la felicità dei più golosi in questi giorni insieme alla frutta di martorana. Ingrediente principale di questi dolci è appunto lo zucchero, introdotto in Sicilia dagli arabi che lo ricavavano da una speciale canna chiamata “cannam mellis”, cannameli. Le origini della "pupaccena" nasce dalla creatività di un cuoco siciliano, Sansovino, al quale nel 1574 venne richiesto un dolce particolare per onorare la visita di Enrico III, figlio di Caterina dei Medici. Fu allora che creò delle vere e proprie sculture di zucchero. Fu un vero successo. Alcuni marinai palermitani, trasportando lo zucchero a Venezia, ricevettero la notizia che grazie a loro si poterono realizzare "quei pupi a cena", da qui il correttivo di “pupaccena”. Una volta giunti i marinai a Palermo, la notizia arrivò all’orecchio dei dolcieri palermitani, che li impersonarono a modo loro realizzando dei particolari “pupi” dipinti con i colori del carretto siciliano. Oggi, rappresentano le immagini umane più comuni come ballerine, ma anche giocatori dell'attuale squadra del Palermo. E ancora, personaggi dei cartoni animati e dei fumetti, cavalli, cagnolini, galli e tanti altri. E per stare al passo con i tempi delle altre culture, ecco che spesso la statuetta assume la forma di una zucca che richiama la festa di Halloween.

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