Da lunedì Wevoz, il nuovo social network della voce, sarà la vetrina pop per commentare canzoni, outfit e ospiti del Festival di Sanremo. Con una inviata speciale all’Ariston, la palermitana Monia Arizzi, oggi presentatrice e conduttrice radiofonica e in passato volto di «Non è la Rai». Il nuovo social network ospiterà «Sanremo in voz», un maxi gruppo di ascolto per una visione collettiva del festival. La community potrà interagire sulla piattaforma online wevoz.com e commentare insieme, attraverso i «voz» scenografia, canzoni, performance e outfit dei protagonisti della kermesse. Gli utenti avranno la possibilità di condividere contenuti vocali di breve durata scegliendo tra le diverse categorie dedicate al Festival, dalla satira al gossip, dal karaoke alle curiosità. Monia Arizzi avrà il compito di raccontare live sulla piattaforma le emozioni in scena sul palco e dietro le quinte, permettendo ai partecipanti di «Sanremo in voz» di vivere, in un modo totalmente nuovo, il Festival di Sanremo.
Cos'è Wevoz
Assomiglia molto a Twitter ma i messaggi oltre a essere brevi sono solo vocali Parte da Termini Imerese il nuovo social. Un gruppo di appassionati di tecnologia ha lanciato il nuovo social network grazie a una start up chiamata WeWoz. Una rete fondata su brevi messaggi vocali chiamato «woz» (che potranno essere trascritti grazie a una tecnologia proprietaria), raccolti per argomento, che promette di essere implementato con funzioni destinate ai creatori di contenuti ma anche ai professionisti. WeVoz ha già lanciato la propria piattaforma online (wevoz.com) accessibile da tutti i browser e anteprima di una App. Fra i creatori Christian Di Sante. Secondo uno studio commissionato dalla neonata società, infatti, il 2022 sarà l’anno della voce. Per 8 italiani su 10 l’immediatezza dell’audio, l’intimità e la praticità di questo formato sono caratteristiche uniche che proietteranno sempre di più i contenuti vocali al centro della comunicazione digitale. L’indagine ha coinvolto più di 1200 cittadini iscritti ad almeno un social network: si va dagli utenti giovanissimi, la cosiddetta generazione Z, fino a quelli più maturi. Dalla ricerca emergono alcune indicazioni utili per capire come sta evolvendo la vita digitale degli utenti: sebbene il 61% degli intervistati dichiari di ricorrere oggi maggiormente al formato di testo per esprimersi e comunicare, 9 utenti su 10 preferirebbero poterlo fare via audio per la chiarezza, l’emozione e l’intimità che riportano come punti di forza della voce. Per due utenti su tre, infatti, la voce ha meno possibilità di essere fraintesa ed è vantaggiosa in un’ottica di esperienza quotidiana perché ascoltare o registrare un audio lascia liberi di svolgere contemporaneamente altre attività. Questo bisogno di staccarsi dallo schermo trova riscontro nella fruizione dei video già radicata nell’esperienza degli utenti: il 72% degli intervistati dichiara di ricorrere con una discreta frequenza al solo ascolto, rinunciando all’utilizzo del display. L’obbligo di osservare lo schermo, in definitiva, è vissuto come limite da un italiano su quattro che vorrebbe, invece, dialogare via social media mentre si dedica ad altro. Significativo anche il dato relativo alla preferenza tra il testo, le immagini e l’audio: la voce è lo strumento di comunicazione, tra tutti, ritenuto irrinunciabile per il 69% degli intervistati. Il risultato si innalza fino ad oltre il 79% alla domanda circa il ruolo imprescindibile della voce nella comunicazione del futuro. «WeVoz è un nuovo modo di essere social, di comunicare e relazionarsi con gli altri in maniera sana senza restare incollato ad uno schermo - spiegano i creatori - è il primo social che mette la vita dell’utente al centro dell’intero progetto e guarda alla community come obiettivo piuttosto che come strumento. A differenza di altri social, non è l’algoritmo ad incidere sulla viralità ma gli stessi utenti.