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A Palermo un convegno nella Giornata mondiale della salute mentale, eventi promossi dalla Fondazione Dragotto

Giovedì 10 ottobre momenti di riflessione scientifica, alternati ad eventi di divulgazione e partecipazione popolare

Tommaso Dragotto

Sarà Palermo la città che dedicherà un’intera giornata alla salute mentale in occasione della Giornata Mondiale il prossimo giovedì 10 ottobre 2024. Il tema, quanto mai attuale, abbraccia un ampio spettro di patologie sempre più frequenti: dalla depressione all’ansia, dal panico alle ossessioni, fino alle fobie, alle psicosi, senza tralasciare i disturbi alimentari, le dipendenze anche affettive, i problemi relazionali.

Testimonianza della diffusione allargata del disagio il numero delle persone colpite da disturbi mentali, salito nel nostro Paese a quasi 12 milioni, e la loro discriminazione nell’inserimento sociale e lavorativo, ma solo 1 persona su 3 affetta da tali disturbi riceve un trattamento medico adeguato. In Italia - che riserva alla salute mentale il 3% della spesa sanitaria (9° nella classifica della qualità dell’assistenza per i disordini mentali in Europa) - questa giornata non aveva mai trovato la sua adeguata rappresentazione, né città che l’avesse «adottata» prima, ospitandone manifestazioni, convegni ed eventi.

Da qui, nel solco tracciato proprio dall’Oms e grazie alla all’impegno della Fondazione Tommaso Dragotto di Palermo, alla quale si deve la committenza del progetto, è nata l’idea di uscire allo scoperto e portare questo tema universale della scienza alla ribalta della comunicazione con una molteplicità di eventi, in grado di offrire spunti di riflessione utili a comprendere il disagio che si nasconde dietro la malattia. Partner della manifestazione è Progetto Itaca, la principale organizzazione Italiana impegnata a favore della salute mentale.

«Una sorta di mix virtuoso - ha commentato il presidente Tommaso Dragotto, nel sintetizzare il valore della giornata - che vedrà momenti di riflessione scientifica, alternati ad eventi di divulgazione e partecipazione popolare, e che userà magistralmente la chiave dei piccoli e dei grandi episodi di narrazione per trasmettere messaggi forti di patologia e di recupero».

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