L’intervento è perfettamente riuscito e domani, per la giornata della donna, Anna (nome di fantasia) compirà 14 anni: la ragazzina ha subito l’intervento di asportazione di un tumore primitivo dell’osso - un sarcoma di Ewing - al Dipartimento Rizzoli-Sicilia di Bagheria, il primo su una paziente della sua età. «Oggi c’è stata la prima visita di controllo post operatorio e aver potuto dare a lei e alla sua famiglia la notizia dell’intervento andato bene è per noi la più grande gratificazione professionale e umana», commenta il dottor Angelo Toscano, dirigente medico dell’Ortopedia generale del Rizzoli-Sicilia di Bagheria, diretto dal dottor Giovanni Pignatti.
I dischi tra le vertebre, rimossi insieme alla vertebra malata, sono stati sostituiti dai chirurghi del Rizzoli con una protesi in carbonio modulare affinché fosse possibile eseguire poi un ciclo di radioterapia. «La protesi modulare è come una serie di mattoncini, si assembla fino ad ottenere la misura adeguata a ripristinare in questo caso la corretta lordosi, cioè riproducendo la curva ideale che assomigli il più possibile alla curva nativa della colonna vertebrale», aggiunge Toscano.
«È la prima volta - sottolinea il dottor Gasbarrini - che eseguiamo al Rizzoli-Sicilia l’asportazione di un tumore primitivo dell’osso in una paziente in età pediatrica. L’intervento si è svolto alla perfezione, al Rizzoli le vertebrectomie che eseguiamo per tumori aggressivi come il sarcoma di Ewing, cordomi, condrosarcomi, osteosarcomi, tumori a cellule giganti, osteoblastomi sono tutte personalizzate. In rapporto all’estensione del tumore infatti noi chirurghi dobbiamo capire quanta parte di osso ed eventualmente tessuti resecare, pianificando inoltre la protesi con la quale poi andremo a sostituire quanto asportato. In questo caso la protesi in carbonio era la scelta più adeguata per permettere ad Anna di completare il suo percorso di cura».
Anna è stata visitata da Toscano la prima volta all’età di 11 anni . «Accusava - ricorda il medico - dolore al nervo sciatico, un tipo di dolore particolare che mi ha subito insospettito. Dopo esami di approfondimento presso la Radiologia di Villa Santa Teresa le abbiamo infatti diagnosticato un raro e aggressivo tumore primitivo dell’osso che al Rizzoli conosciamo bene, il sarcoma di Ewing, in una vertebra lombare. Da lì è iniziato il percorso di cura».
Anna si è sottoposta subito a cicli di chemioterapia presso l’Arnas Ospedale Civico di Palermo, con il dottor Paolo D’Angelo, direttore dell’Oncoematologia pediatrica, ai quali ha risposto bene. Gli esami post trattamento chemioterapico mostravano un netto miglioramento. Dopo qualche tempo, però, durante una visita di controllo è emersa una recidiva. Dopo gli opportuni trattamenti pre-intervento, venerdì 9 febbraio l’équipe del Dipartimento Rizzoli-Sicilia composta per la circostanza dal direttore della Chirurgia vertebrale del Rizzoli di Bologna Alessandro Gasbarrini, dal dottor Angelo Toscano e dal dottor Fabrizio Perna dell’Ortopedia generale della sede di Bagheria, dal direttore dell’Anestesia e terapia intensiva Jacopo Frugiuele e da tutto il personale di sala operatoria ha eseguito l’asportazione del tumore.
«Per prima cosa - spiega il dottor Toscano - abbiamo stabilizzato con viti e successivamente barre la colonna vertebrale e isolati e protetti midollo e radici, poi abbiamo proceduto all’asportazione dei dischi tra i corpi vertebrali, sopra e sotto la vertebra colpita dal sarcoma. Successivamente, attraverso un secondo accesso chirurgico, in questo caso laterale, abbiamo asportato anche una parte di muscolo psoas per avere un margine pulito più ampio. In sala operatoria era presente insieme a noi l’équipe di Chirurgia vascolare del professor Francesco Talarico del Civico di Palermo, che si è occupata di isolare i vasi arteriosi e venosi davanti alla vertebra malata. Prima dell’intervento Anna si è sottoposta anche a un’embolizzazione delle arterie lombari, questa volta direttamente al Civico, ospedale col quale il Dipartimento Rizzoli-Sicilia ha da tempo una consolidata collaborazione, presso la Radiologia interventistica diretta dal dottor Mario Vallone. È stato un passaggio fondamentale per controllare e prevenire sanguinamenti di sala operatoria».
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