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Lotta alla sordità, al Policlinico di Palermo impianti cocleari anche per i bambini

L'équipe di Otorinolaringoiatria del Policlinico di Palermo

l Policlinico estende anche ai bambini l’attività del Centro di riferimento regionale per le malattie dell’orecchio interno, per la cura dell’ipoacusia e per l’impianto cocleare. È stata, infatti, affidata la gara che prevede la fornitura, per tre anni, di impianti cocleari, per pazienti adulti e pediatrici, e di protesi per un importo di oltre tre milioni e mezzo di euro.

Con l’applicazione degli impianti per la cura della sordità profonda anche ai bambini, si consolida e si amplia, dunque, l’attività dell’unità di otorinolaringoiatria diretta da Salvatore Gallina, sede del Centro di riferimento regionale che offre ai pazienti gravemente ipoacusici tutte le possibilità terapeutiche offerte dalla scienza.

«Abbiamo aggiudicato una gara con costi importanti, solo in parte rimborsabili dalla Regione, - afferma Salvatore Iacolino, commissario dell’Azienda ospedaliera universitaria - per affrontare una patologia che, se non trattata, può̀ avere un impatto negativo su molti aspetti della vita. L’ampliamento di questa attività - spiega il manager - è finalizzato a offrire una risposta concreta alle numerose richieste che giungono prevalentemente dalla Sicilia occidentale e, al contempo, frenare l’emigrazione sanitaria, con un risparmio, dunque, per il nostro Sistema sanitario regionale che si qualifica e si rafforza attraverso il trattamento e l’inserimento dell’impianto in pazienti con grave deficit uditivo».

«La ripresa a pieno regime della terapia chirurgica della sordità attraverso posizionamento di impianto cocleare - spiega Gallina - si realizza grazie alla sensibilità e all’attenzione del commissario straordinario dell’Aoup e dell’assessorato alla Sanità».

L’intervento prevede un piccolo taglio dietro l’orecchio attraverso il quale è possibile posizionare il ricevitore/stimolatore e introdurre gli elettrodi all’interno della coclea. La parte chirurgica rappresenta solo il primo step. Dopo l’impianto, infatti, il paziente è accompagnato in un percorso riabilitativo multidisciplinare.

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