PALERMO. L'artrosi alle mani è in aumento per via dell' invecchiamento della popolazione: è colpito un anziano su dieci. Per dire addio a questo problema ci sono nuove minuscole protesi e interventi mini invasivi. Arriva anche una innovativa tecnica per le fratture non guarite utilizzando trapianti ossei vascolarizzati. Se ne parla al Congresso nazionale della Società italiana di Chirurgia della mano per la prima volta a Palermo. L'evento scientifico è presieduto dal professor Michele D' Arienzo, direttore della Clinica ortopedica dell' università. Al centro della tre giorni palermitana ci sono «le sindromi canalicolari dell' arto superiore», cioè i problemi legati allo scorrimento dei nervi in canali che ne possono provocare la compressione. I maggiori esperti europei si confrontano su tutti gli aspetti di queste patologie tra cui la sindrome del tunnel carpale, la compressione del nervo mediano che provoca dolori al polso e che colpisce soprattutto le donne in menopausa con una percentuale del 4%. Saranno presentate le tecniche chirurgiche più avanzate come quella endoscopica: bastano piccoli tagli che consentono di intervenire in modo meno invasivo e consentono al paziente di riprendere più velocemente tutte le attività. Verranno presentati pure i risultati del trattamento delle lesioni cutanee con sostituti dermici a base di collagene ed i risultati di una nuova protesi di rivestimento per le articolazioni della mano. Il Congresso è di rilievo internazionale per la partecipazione di esperti provenienti da tutta l' Italia, dalla Francia, dalla Germania, dal Lussemburgo e dalla Romania ed anche perché ci sarà la riunione congiunta con la Società tedesca di Chirurgia della mano, con confronti sulla rizoartrosi (artrosi della base del pollice) e sulle tecniche più avanzate per il trattamento delle pseudoartrosi dello scafoide. A confronto circa 500 medici e terapisti della riabilitazione dell' Airm, l'associazione della riabilitazione della mano che tiene il suo dodicesimo.