Palermo

Lunedì 13 Ottobre 2025

Vertice a Palazzo d’Orleans, niente rimpasto: Schifani salva gli assessori tecnici, Iacolino traballa

Palermo.Inaugurazione reparto OBI al Pronto Soccorso di Villa Sofia...Ph.Alessandro Fucarini.

Il rimpasto, almeno in questa fase, non ci sarà. E quindi tirano un sospiro gli assessori tecnici, da sempre nel mirino, Daniela Faraoni e Alessandro Dagnino. Ma a traballare è la poltrona di Salvatore Iacolino alla direzione del dipartimento Pianificazione Strategica della Sanità. E' questo l'esito del vertice di maggioranza, andato in scena a Palazzo d'Orleans, che doveva sanare le ferite aperte dalla raffica di bocciature che hanno dimezzato la manovra quater. All’incontro, durato più di tre ore, hanno partecipato, oltre al presidente Schifani, i vertici regionali e i capigruppo all’Assemblea regionale siciliana di Forza Italia (Stefano Pellegrino e Marcello Caruso), Fratelli d’Italia (Luca Sbardella e Giorgio Assenza), Lega (Nino Germanà e Luca Sammartino), Democrazia Cristiana (Totò Cuffaro e Carmelo Pace), Movimento per l’Autonomia (Raffaele Lombardo e Roberto Di Mauro) e Noi Moderati (Saverio Romano, Massimo Dell’Utri e Marianna Caronia). La sensazione generale è che una serie di contatti avvenuti nel week end abbiano spianato la strada a una pace finale, annunciata con un lungo comunicato in cui Palazzo d'Orleans ha fatto sapere che «è stata manifestata la forte determinazione di proseguire fino alla scadenza naturale della legislatura». Dunque non si aprirà la crisi di governo. Anche se gli alleati hanno deciso che verrà creato un tavolo tecnico-politico che lavorerà alla Finanziaria del 2026: un passo che molti leggono se non come un commissariamento almeno come una manovra di accerchiamento dell'assessore all'Economia Alessandro Dagnino. In ogni caso, per riportare la calma nella maggioranza Schifani ha messo sul tavolo la prospettiva di una Finanziaria da approvare a dicembre con un budget di oltre due miliardi frutto del ripianamento del disavanzo. Schifani ha anche fatto sapere che «il vertice ha registrato inoltre l’unanimità dei partecipanti sulla volontà di procedere all’abolizione del voto segreto all’interno dell’Ars. È stata anche avviata una riflessione condivisa sulla possibile modifica della legge elettorale regionale». Nella nota ufficiale non c'è traccia del nodo principale che ha determinato alla convocazione del vertice. L'ira di Fratelli d'Italia per la nomina di Iacolino alla guida del dipartimento Pianificazione Strategica. Da lì è nata una reazione a catena che ha portato a un tutti contro tutti: con mezza Forza Italia e l'Mpa irritati per gli ampi poteri concessi dal presidente al leghista Sammartino. Secondo quanto riferito da vari partecipanti, il presidente avrebbe offerto la disponibilità a «rivedere scelte non condivise». Chance consentita dal fatto che la nomina di Iacolino, per via di un tecnicismo, è stata fatta con una iniziale proroga di due mesi al termine della quale doveva scattare il rinnovo del contratto per due anni. Ma la maggioranza si sarebbe accordata per un dietrofront.

leggi l'articolo completo