La maggioranza tiene all'Ars: sì al parere sul deputato supplente. Maravigna eletto componente della Corte dei Conti
Sono circa 2500 gli emendamenti alla manovra quater da 241 milioni di euro depositati all’Ars, il termine è scaduto alle 10. La discussione generale al testo è all’ordine del giorno della seduta che era prevista per le 11 ma è stata rinviata alle 15. Il primo punto all'ordine del giorno trattato è stato per l'elezione di un componente alla Corte dei Conti: a scrutinio segreto è stato eletto Pietro Ivan Maravigna, componente della sezione regionale di controllo della Corte dei conti per la Regione siciliana. L'avvocato catanese ha ottenuto 37 voti su 65 votanti. Quindi ha tenuto l’intesa sul nome dell’avvocato catanese Pietro Ivan Maravigna, raggiunta durante la riunione che si è tenuta stamane tra i capigruppo di maggioranza, convocata dal presidente Gaetano Galvagno e seguita dal presidente della Regione Renato Schifani. Quindi si è passati alla trattazione del disegno di legge nazionale che prevede la modifica dello statuto speciale per l’introduzione del deputato supplente: 37 sì e 28 no col voto segreto. Parere dunque favorevole al parere; il ddl adesso dovrà essere approvato in doppia lettura alla Camera e al Senato. Il parere dell’Assemblea siciliana era obbligatorio anche se non vincolante. La figura del deputato supplente è già prevista in altri consigli regionali. Il primo dei non eletti subentra al deputato o consigliere regionale che viene nominato assessore dal presidente della Regione, diventando così incompatibile il doppio ruolo deputato-assessore. In Sicilia gli assessorati sono 12. Sulla trattazione della manovra quater, tutto rimandato a domani.
La soddisfazione di Schifani
Il presidente della Regione, Renato Schifani, esprime «soddisfazione per la tenuta della maggioranza» all’Ars che ha eletto il componente della sezione regionale di controllo della Corte dei conti per la Regione siciliana, e ha poi dato parere favore alla norma nazionale che modificherà lo statuto speciale per introdurre la figura del deputato supplente.
De Luca: «Grave squilibrio di poteri»
«La norma sul deputato supplente imposta da Roma e sostenuta dal centrodestra è abominevole: crea un gruppo di deputati sotto ricatto politico, privi di libertà e autonomia, con un grave squilibrio tra potere legislativo ed esecutivo», dice il capogruppo M5S Antonio De Luca, che annuncia: «Presenteremo, prossimamente, un disegno di legge di riforma complessiva della legge elettorale».
Catanzaro: «Roma decide dello Statuto»
«Il parere favorevole al ddl sull'introduzione della figura del deputato supplente, al di là dell’aumento dei costi e della chiara matrice elettorale del centreodestra che moltiplica le poltrone, segna uno spartiacque: finisce la nostra autonomia, per la prima volta è Roma a decidere dello Statuto siciliano». Lo ha detto Michele Catanzaro capogruppo del Pd all’Ars intervenendo in aula durante la discussione sul ddl di revisione dello Statuto, presentato dal centrodestra al parlamento nazionale.
Pd e M5S
«È inaccettabile che la maggioranza si nasconda dietro il silenzio-assenso per far passare le nomine senza confronto e senza trasparenza. La Sicilia merita chiarezza, non manovre di palazzo». Lo dicono Michele Catanzaro, capogruppo del Pd all’Ars e componente con Mario Giambona (Pd), Angelo Cambiano e Lidia Adorno (M5S) della commissione Affari istituzionali dove questa mattina, per l'assenza della maggioranza, è saltata la riunione convocata per esprimere il parere sulle nomine di Parchi archeologici, Consorzi universitari e Iacp. «Da settimane - aggiungono - l’intera procedura è ferma in commissione, dove dovrebbe essere espresso il parere vincolante. È evidente che la strategia è quella di lasciare scadere i termini, così da far scattare automaticamente l’approvazione per silenzio-assenso, evitando di assumersi la responsabilità politica delle scelte. Questo metodo - concludono - rappresenta una grave violazione dei principi di trasparenza e correttezza istituzionale».