Palermo, minacce al ragioniere generale Basile. Le opposizioni: il sindaco in aula o blocchiamo tutto
È stata un’assemblea sindacale ad alta tensione quella della polizia municipale in cui si discuteva della vertenza sulla restituzione i una parte di straordinario che secondo i dirigenti del comune di Palermo è stato corrisposto irregolarmente. Sono volate parole grosse e frasi minacciose rivolte al ragioniere generale, Paolo Basile, individuato come la causa del problema. Qualcuno avrebbe addirittura proposto di effettuare una spedizione sotto casa del dirigente per dargli una lezione. Atteggiamenti sembrati talmente fuori luogo e accese che un funzionario della stessa polizia municipale si è sentito in dovere di scrivere una annotazione riservata al comandante Angelo Colucciello, al sindaco e a una serie di dirigenti del Comune per denunciare quello che è accaduto. Le forze di opposizione stamattina hanno chiesto «la convocazione urgente del sindaco in aula, in considerazione delle gravi minacce al ragioniere generale da parte di alcuni agenti della polizia municipale. Si chiede – si legge in una nota delle opposizioni - che il sindaco riferisca sull'accaduto e illustri i provvedimenti che intende adottare. Qualora tale richiesta non venisse accolta, le forze di opposizione si avvarranno dei poteri di ostruzionismo per bloccare la trattazione di ogni altro argomento all'ordine del giorno». In particolare viene segnalato l’intervento del leader del Csa Cisal, Nicola Scaglione, anch’egli vigile urbano ma in distacco sindacale, che avrebbe aizzato l’assemblea contro l’alto dirigente. Circostanza che lo stesso scaglione smentisce: «Non è vero, semmai io in quella sede ho cercato di svelenire il clima. Mi dispiace che qualcuno strumentalizzi le mie parole. Certo è che i toni in assemblea sono stati vibranti e io mi batto per i diritti dei lavoratori». Intanto, l’informativa è stata trasmessa all’autorità giudiziaria dal comandante, Angelo Colucciello, che nel merito non è voluto entrare. La questione riguarda i progetti si sicurezza urbana finanziati dal ministero degli Interni. Sono stati pagati a ore, ma in maniera aumentata di quasi tre volte rispetto a quanto prevede il contratto per il lavoro straordinario. Di qui la richiesta di restituzione che agita il corpo della polizia municipale. Un servizio completo sul Giornale di Sicilia in edicola oggi