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Conto corrente di base, arriva il sì alla Camera. Romano (NM): «Una misura a sostegno della legalità»

L’Aula della Camera ha approvato all’unanimità il testo unificato delle proposte di legge sull'«obbligo di contrarre e recesso della banca nei rapporti di conto corrente».

«Esprimo grande soddisfazione, umana e politica, per l’approvazione alla Camera dei Deputati, della legge sul conto corrente base. Un provvedimento che evita l’esclusione dal sistema finanziario di migliaia di cittadini che si sono visti estromessi dal circuito della legalità. Viviamo in un’epoca in cui la relazione tra cittadino e società si misura anche attraverso la connessione finanziaria. Avere accesso a un conto corrente non è più un’opzione, ma una necessità». Lo afferma Saverio Romano, coordinatore politico di Noi Moderati, primo firmatario e primo proponente del ddl che oggi ha registrato all'unanimità il via libera della Camera dei Deputati.

«Le dinamiche del sistema bancario e creditizio stanno creando nuove forme di esclusione - prosegue Romano -. Il conto corrente di base sancisce l’imprescindibilità della cittadinanza economico-finanziaria. Negli ultimi anni, la necessaria spinta alla digitalizzazione ha portato le banche a chiudere oltre 11.000 sportelli fisici, lasciando scoperto quasi il 40% del territorio nazionale. È quella che viene ormai definita desertificazione bancaria: intere aree del Paese, spesso interne o periferiche, sono rimaste senza alcun presidio finanziario, privando i cittadini non solo dell’accesso al credito, ma anche di un contatto umano, competente, capace di comprendere le loro difficoltà».

«Questo provvedimento - spiega il coordinatore politico di Noi Moderati - introduce il diritto effettivo a un conto corrente di base su base attiva. Non si impone nulla alle banche in termini di rischio, perché si tratta di uno strumento neutro e non passivo: il conto può essere chiuso o rifiutato solo in casi gravi, legati a sospetti di riciclaggio o terrorismo. Ma non potrà più essere negato, ad esempio, per una segnalazione al sistema CRIF, il grande archivio creditizio che contiene dati su oltre 40 milioni di italiani, molti dei quali con semplici ritardi nei pagamenti e non certo pericolosi debitori».

«Mi preme fare dei dovuti ringraziamenti, innanzitutto al mio Gruppo Noi Moderati che mi è stato vicino ed ha sostenuto questa battaglia, e sono sicuro ne sosterrà altre dello stesso tenore; tutti i gruppi parlamentari, sia di maggioranza che di opposizione, che in Commissione hanno dimostrato attenzione e spirito costruttivo, il relatore Guerino Testa per la competenza e la serietà con cui ha seguito ogni fase del testo, il collega Alberto Bagnai che mi ha affiancato in questa battaglia portando avanti una proposta iniziata nella scorsa legislatura che, come ha ricordato in discussione generale, vede la luce dopo 1987 giorni». Cosi Saverio Romano coordinatore politico di Noi Moderati, primo firmatario e primo proponente del ddl che oggi registra l’ok della Camera dei Deputati

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