L’investimento più corposo è quello che avverrà su Monte Pellegrino. Ma poi c’è anche quello su Monte Gallo che permetterà di superare rischi e disagi a Mondello e Sferracavallo. Sono due dei progetti più importanti di un piano che la Struttura per il contrasto del dissesto idrogeologico ha appena deliberato recuperando risorse non spese da vari programmi. Il piano ha così un portafoglio subito spendibile di 170 milioni. Che per la maggior parte verranno investiti a Palermo e nell’hinterland, primo atto di un più vasto programma che in futuro coinvolgerà anche altre province in cui più forte è il rischio idrogeologico. «Abbiamo adottato un metodo fondato su programmazione e razionalizzazione delle risorse – commenta il presidente Schifani – che ci ha permesso di ottimizzare la spesa. Gli interventi riguardano soprattutto Palermo e puntano a garantire la sicurezza del territorio e dei cittadini, valorizzando al contempo luoghi di grande bellezza. Un risultato reso possibile grazie al lavoro di squadra e alla sinergia istituzionale». Il progetto più ricco è quello da 44 milioni destinato alla mitigazione del rischio da crollo delle pareti di Monte Pellegrino, (in particolare quelle che costeggiano la via Ercta). E insieme a questo c’è quello da 19 milioni relativo alla manutenzione dei canali di maltempo in fase di avvio delle procedure di gara. Sempre su Monte Pellegrino (grazie a fondi del Patto città Metropolitana) è pronto un finanziamento complessivo di altri 53 milioni per interventi di consolidamento delle pareti rocciose su Vergine Maria e l’Addaura. Un servizio completo sul Giornale di Sicilia in edicola oggi