Palermo

Venerdì 06 Giugno 2025

Le pensioni povere degli ex precari, il Comitato Inps Sicilia: intervengano politica e sindacati

«C'è un problema di sostenibilità sociale ed economica rispetto ai pensionamenti di ex precari e precari della Pubblica amministrazione siciliana, per i quali è necessaria una soluzione per la gestione dell’immediato e dei prossimi anni per chi sta percorrendo l’ultimo miglio della propria carriera lavorativa». Lo afferma, in una nota, Valerio Tranchina del comitato regionale Inps Sicilia. «Sono circa 8-10 mila lavoratori dipendenti di Comuni, Province, Regione e società partecipate - spiega Tranchina - ma anche dei Tribunali, dei Centri per l’impiego, delle parrocchie e altro, stabilizzati negli anni passati, ma ancora non tutti e non alla stessa maniera, che dopo un percorso lavorativo frammentato, fatto di contratti part-time, cioè 24 ore di servizio settimanale, di salari bassi e poveri, di grandi umiliazioni, costruito sulla costante incertezza rispetto al domani per sé e per le proprie famiglie a cui si prospetta una vecchiaia in pensione in modalità di sopravvivenza. Di questi lavoratori circa un migliaio sono appena andati in pensione con un assegno mensile al di sotto o pari alla pensione minima, circa 600 euro al mese, pur avendo lavorato per almeno 35 anni». «È per questo - aggiunge Tranchina - che si vuole lanciare un appello al governo regionale, alle forze politiche e ai sindacati affinché si intervenga «sanando» e si possano trovare soluzioni adeguate a quello che sta diventando un problema sociale causato dalla precarietà e da tipologie di contratto che non danno certezze e stabilità, togliendo dignità al lavoro, ben sapendo che tale fenomeno del precariato, non investe soltanto la pubblica amministrazione, ma anche il settore privato. La precarietà, purtroppo, non è solo un problema individuale o una questione lavorativa inerente al mercato del lavoro, ma - conclude Tranchina - una ferita che incide profondamente nel sistema sociale e nell’economia in generale, alimentando una forte diseguaglianza che esploderà in breve tempo».

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