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Il prefetto Portelli, commissario dello Stato per la Regione resterà in servizio per altri due anni. Lo ha deciso il Tar

Lo ha deciso il Tar del Lazio, accogliendo il ricorso presentato dagli avvocati Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia contro il provvedimento con cui il Ministero dell’Interno lo aveva collocato in quiescenza

La sede del Tar del Lazio

Il prefetto Ignazio Portelli, commissario dello Stato per la Regione Siciliana, potrà continuare a lavorare per altri due anni. Lo ha deciso il Tar del Lazio, accogliendo il ricorso presentato dagli avvocati Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia contro il provvedimento con cui il Ministero dell’Interno lo aveva collocato in quiescenza a partire dal primo gennaio 2025. Il pensionamento era stato disposto nel luglio 2024, poiché, secondo la normativa allora in vigore, il limite di età per restare in servizio nella pubblica amministrazione era di 65 anni. Tuttavia, con la legge di Bilancio approvata il 30 dicembre 2024, il limite è stato innalzato a 67 anni, con effetto dall’1 gennaio 2025.

Alla luce della nuova norma, Portelli aveva chiesto al Ministero di annullare il decreto di pensionamento, sostenendo che, proprio dal primo gennaio 2025, sarebbe dovuto scattare il suo collocamento a riposo e la nuova legge doveva essere applicata anche al suo caso. Il Ministero aveva però respinto l’istanza, spiegando che il rapporto di lavoro si era già concluso il 31 dicembre 2024, e che quindi la nuova legge non poteva essere retroattiva. I giudici del Tar, però, hanno dato ragione a Portelli. Nella sentenza si legge che al 31 dicembre 2024 il prefetto non aveva ancora maturato il diritto alla pensione, perché la decorrenza del collocamento in quiescenza era fissata per legge «il primo giorno del mese successivo al compimento dei 65 anni», cioè il primo gennaio 2025. Di conseguenza, al momento dell’entrata in vigore della nuova legge, il rapporto di lavoro era ancora in essere.

Per effetto della sentenza, il provvedimento di pensionamento dovrà essere revocato, e Portelli potrà rimanere in servizio fino al compimento del sessantasettesimo anno di età.

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