Palermo

Sabato 10 Maggio 2025

Congresso del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo è l'unico candidato

Segretario siciliano Pd Barbagallo

C'è un solo candidato al congresso del Pd in Sicilia: è il segretario uscente Anthony Barbagallo. Lo ha appurato la commissione per il congresso siciliano, riunita ieri sera, come riferisce il commissario ad acta, Nico Stumpo. «È stata accertata la presenza di una sola candidatura, in regola con le firme - spiega Stumpo - Il termine per la presentazione delle candidature si è chiuso ieri a mezzogiorno. Da oggi iniziano le assemblee come prevede l’articolo 17 del regolamento. Da quello che so c'è già un programma fatto da tutte le commissioni e dal 15 maggio inizieranno i congressi nei circoli in 6 province su 9 per il rinnovo delle cariche provinciali, tranne Enna, Messina e Siracusa perché non sono in scadenza». «Il mio augurio è che l’inizio dei congressi possa riconsegnare un clima di serenità e che si svolga tutto nel migliore dei modi - aggiunge Stumpo - spero che tutti si ricordino che, a prescindere dalle candidature, il partito è uno: ci si può dividere ma il percorso e l’idea comune deve essere quella di programmare, in questo congresso, un progetto per la Sicilia e per i siciliani, per rilanciare il partito democratico e candidarsi alla guida della Sicilia e fare un dibattito interno sui dirigenti del Pd, a mio avviso questa è la parte meno importante». «Persone defunte alla votazione telematica dell’assemblea regionale del Pd siciliano celebrata lo scorso gennaio? Sono stato nominato commissario ad acta proprio dopo quell'assemblea su mandato della direzione nazionale. Non ho partecipato a quell'assemblea, quindi tutto quello che potrei dire non sarebbe risolutivo rispetto a questa vicenda. È insito nella mia nomina che l’assemblea che ha approvato il regolamento è stata ritenuta valida dalla direzione nazionale del partito. In questo momento però, la cosa migliore, ai fini dell’interesse del partito, non è alimentare una ulteriore discussione». Così afferma Nico Stumpo, commissario ad acta per il congresso del Pd in Sicilia, commentando quanto riferito ieri in conferenza stampa a Palermo da alcuni dirigenti siciliani del partito. «Tranne che non si sia trattato di casi di omonimia, tra l'elenco dei votanti in quell'assemblea, c'erano anche persone defunte», aveva detto l’eurodeputato del Pd, Giuseppe Lupo. «In un incontro che ho avuto ieri con i rappresentanti che hanno partecipato alla conferenza stampa - prosegue Stumpo - mi è stata sottoposta questa cosa, ho dato loro risposte. Non sono omertoso». Rispetto al ricorso annunciato dal fronte che si oppone ad Anthony Barbagallo, segretario uscente e ricandidato al congresso regionale dall’area Schlein, per contestare la basi del congresso regionale, Stumpo afferma: «A me non risulta ancora che sia stato presentato un ricorso». «Non voglio alimentare ulteriori polemiche, ma sono irricevibili le accuse di brogli. Nessun defunto ha votato all’assemblea del 27 gennaio. Siamo un partito, abbiamo regole chiare e ci sono organi di garanzia a cui rivolgersi. Ma le accuse infamanti fanno male al partito e a chi crede nel Pd». Così il segretario regionale del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo, sulle accuse di presunti brogli delle procedure elettorali nell’assemblea regionale del Pd siciliano del 27 gennaio scorso. «Tra i diritti degli iscritti c'è - aggiunge - sicuramente quello di proporre legittimamente ricorso agli organismi di garanzia, preposti al controllo e alla tutela di tutte le procedure, che potranno appurare i fatti, certamente confermando che non hanno votato persone defunte. Se ricorsi e contestazioni ci saranno, si verificherà la regolarità del percorso nelle sedi opportune». «Tutti hanno il diritto di chiedere piena trasparenza - prosegue Barbagallo - ma se si utilizza l’equivoco dell’omonimia, come già fatto nel caso del malcapitato maestro d’orchestra confuso con un componente della provincia di Trapani o si strumentalizza un compagno storico come Gaetano Merlo, si continua soltanto a generare fango e a fare male al partito. Infine, ricordo che - conclude Barbagallo - il numero dei votanti è stato certificato attraverso il riscontro anagrafico degli aventi diritto al voto».

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