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Aeroporto di Palermo, Vito Riggio esce di scena: l'amministratore delegato di Gesap anticipa le dimissioni

L'Ad aveva deciso di rimanere in sella fino a quando non si sarebbe approvata la proposta di bilancio davanti all'assemblea dei soci, ma ha ripensato i termini del suo addio

Il Presidente dell'ENAC Vito Riggio in visita ai lavori in corso all'aeroporto di Fiumicino, 29 gennaio 2016. ANSA/ TELENEWS

Vito Riggio esce di scena. Oggi. L'amministratore delegato dimissionario di Gesap, la società che gestisce l'aeroporto Falcone-Borsellino di Palermo, ha ripensato ai termini delle sue dimissioni. Qualche giorno fa aveva deciso di rimanere in sella fino a quando non si sarebbe approvata la proposta di bilancio davanti all'assemblea dei soci «ma capisco che c'è fretta di provvedere diversamente», scrive in una lettera inviata al Cda (in corso questa mattina) e al sindaco. In effetti sono state molte pressioni e molti malumori per questa sua scelta di rimanere in sella per almeno sino alla metà di giugno, questi apparivano i tempi tecnici necessari.

L'ex presidente dell'Enac, ha fatto una riflessione del tutto solitaria e ha scritto che toglie il disturbo subito, «del resto - i dati del bilancio 2024 confermano che i due anni trascorsi sono i migliori di tutta la storia della società».

Si chiude così quella che è stata una governance che ha dato risultati, ma ha sofferto di molte turbolenze nei rapporti fra l'Ad e i vari attori politici che hanno un ruolo sul destino di Gesap. Appena dieci giorni fa si è consumato il passaggio che ha trasformato il presidente della Regione, Renato Schifani, da essere lo sponsor più determinato di Riggio a colui che ha fatto calare la mannaia per defenestrarlo. Colpa di una dichiarazione di Riggio con cui aveva posto qualche dubbio sulla mossa della Regione di proporre al governo la eliminazione dell'addizionale municipale sui quattro aeroporti minori della Sicilia, favorendo così la convenienza delle compagnie low cost a investire.

Ma sullo sfondo, comunque, resta la vera questione di uno scontro che va avanti da tempo e che era l'unica ragione che teneva Riggio in quella poltrona: la privatizzazione dello scalo. La sua esperienza e i suoi contatti potevano agevolare il processo. A un certo punto la lentezza con cui si procede aveva spinto Riggio a plateali dimissioni nel tentativo di accelerare; poi le ha ritirate perché Roberto Lagalla pubblicamente aveva dato il via libera all'ingresso dei privati. Solo che operativamente la questione viene trattata com molta calma, con molta lentezza, con interesse moderato.

 

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