Un centinaio di lavoratori e pensionati del Coime hanno occupato Palazzo Palagonia, sede del comune di Palermo, in via del IV Aprile. L’azione, spiega la Fillea Cgil Palermo, che chiede un incontro con il sindaco, è conseguente alla «incomprensibile» posizione del Comune che continua a utilizzare come escamotage aspetti tecnici e normative giuridiche in vigore che di fatto escludono la maggioranza dei lavoratori edili da un diritto che è stato sancito attraverso l’ultima sentenza della Cassazione di gennaio, ovvero il diritto al riallineamento delle retribuzioni dal 2015 a oggi. «Il Comune, con una nota indirizzata alle organizzazioni sindacali qualche giorno fa, ha espresso con chiarezza la propria posizione rispetto a questa lunga trattativa - dice il segretario generale Fillea Cgil Palermo Piero Ceraulo - Posizione che non trova accoglimento né da parte nostra né dei lavoratori, che giustamente oggi sono esplosi in una manifestazione con conseguente occupazione del Comune. Saremo al fianco dei lavoratori perché riteniamo che questa sia un’ingiustizia senza precedenti. Nonostante dopo anni sia stata fatta giustizia, il Comune continua a mantenere la stessa posizione di chiusura nei confronti dei lavoratori». “Pensionati e operai sono stanchi di aspettare, ci sentiamo presi in giro- aggiunge Ciro Uzzo, pensionato dello Spi Cgil - L’Inps ha chiesto al Comune un aggiustamento della certificazione per far scattare l’aumento della pensione. Ma il Comune si rifiuta perché sin dal 2012 hanno inviato una documentazione errata all’Inps di Roma. E continuano per questa strada. La devono smettere di giocare sulla nostra pelle. Le leggi ci sono e vanno applicate». A fianco della Fillea c’è anche lo Spi Cgil Palermo. Franco Macaluso, per lo Spi Cgil Palermo, rilancia a gran voce la richiesta di risarcimento del danno subito dai pensionati, con il riallineamento di quota A e quota B.