
«Le ultime dichiarazioni del vertice della Gesap, la società che gestisce l’aeroporto di Palermo, evidenziano una preoccupante assenza di visione strategica. Il nostro intervento sull’abolizione dell’addizionale comunale per i soli scali minori, ancora tra l’altro in fase di elaborazione, non è casuale: è una scelta mirata in un’ottica di sistema, pensata per potenziare i collegamenti aerei e incentivare i flussi turistici all’interno di una strategia complessiva di sviluppo di tutta la Sicilia. E questo senza arrecare alcun danno agli scali principali». Lo dichiara il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani.
«Il governo regionale, pur non detenendo quote nell’aeroporto di Palermo - prosegue il presidente Schifani - non resterà a guardare. Metteremo in campo da subito un’azione decisa di moral suasion per favorire un necessario, quanto urgente, rinnovamento, totale o parziale, della governance della Gesap. Serve una guida all’altezza delle sfide che il nuovo contesto economico internazionale ci impone, a iniziare dal processo di privatizzazione così come sta già facendo l’aeroporto di Catania».
«Al contempo - conclude - auspico che si proceda immediatamente alla nomina di due figure chiave di Gesap: il direttore generale e il responsabile delle risorse umane. La loro assenza sta già rallentando i processi decisionali e rischia di compromettere gli investimenti da 14 milioni di euro, per l’ulteriore ampliamento del terminal, che il mio governo ha destinato nell’ambito del Fondo per lo sviluppo e la coesione. Non possiamo permetterci ritardi, né tentennamenti, che rischiano di far perdere le somme stanziate, con la conseguente restituzione al ministero».
Bordate anche da Trapani
Il presidente di Airgest, società di gestione dell'aeroporto di Trapani Birgi, Salvatore Ombra, interviene sui dubbi sollevati sulla concorrenza tra gli aeroporti di Trapani e Palermo che potrebbe ingenerare l'eliminazione dell'addizionale comunale sui diritti di imbarco, concessa dalla Regione Siciliana agli aeroporti minori.
«Quando Trapani registrava poco più di duecentomila passeggeri e rischiava la chiusura, lo scalo di Palermo ne faceva meno di 8 milioni. Adesso lo scalo di Trapani raggiunge il milione e Palermo supera i nove milioni. La crescita dell'aeroporto Vincenzo Florio non potrà mai essere un problema per il Falcone Borsellino, piuttosto un’opportunità per l’intera Sicilia occidentale. I due scali sono due squadre che non giocano nello stesso campionato, non sono concorrenti ma complici nella crescita del traffico aereo regionale - ha affermato il presidente di Airgest, Salvatore Ombra -. Trapani è utile ad aumentare l’offerta e ridurre sempre più il prezzo medio dei biglietti. Peraltro, un maggiore incoming si distribuirebbe certamente anche nella provincia di Palermo con un effetto moltiplicatore del turismo e della mobilità”.
«Il Vincenzo Florio - prosegue Ombra - non potrà mai impensierire l'aeroporto di Palermo che, non solo negli ultimi anni, coincidenti con la ripresa di Birgi, ha toccato numeri incredibili, ma già nel primo trimestre dell'anno ha fatto circa un milione e 600 mila passeggeri. L’abolizione dell’Addizionale darà una ulteriore spinta, come è accaduto in altre regioni, all’occupazione ed alla mobilità».
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