
«Voi sapete che nello Statuto siciliano vigente è previsto l’articolo 23 che prevede che le sezioni della Corte dei Conti vengano nominate di concerto con il Governo regionale? Sapete che questa norma costituzionale è vigente? Sapete che non è mai stata applicata? Sapete perché nessun mio predecessore, parliamo di tanti anni, non ha mai invocato l’applicazione? Io non voglio fare polemica, sono 60 anni di storia, però c'è». Così il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, intervenendo alla convention sulla giustizia organizzata da Forza Italia a Palermo.
«Non voglio che questa mia considerazione venga fraintesa come colui il quale rivendica questo diritto perché è stato controllato, perché per me le porte sono aperte h 24, però è un diritto - ha proseguito Schifani -. È una prerogativa prevista dallo Statuto siciliano che evidentemente i nostri padri costituenti siciliani vollero a garanzia di una procedura. I nostri costituenti siciliani dissero che le sezioni della Corte dei Conti vanno condivise con il Governo regionale. Bene, questa è una anomalia che c'è. Noi non apriremo casi eccezionali, ma ne parleremo nelle dovute sedi. Non esiste l’abolizione di una norma per desuetudine, solo perché non è mai stata applicata. Parliamo di una norma costituzionale. È vero, esiste l’articolo 104 sulla autonomia e indipendenza della magistratura. Ma la norma che rivendico io è successiva di 4 mesi alla 104. Il che significa che non è incompatibile, affatto, perché è entrata in vigore dopo. Cercheremo, allora, di fare valere in maniera garbata, serena e pacata questo nostro diritto, perché chi vi parla ha accettato questa scommessa per aiutare la Sicilia anche nel rivendicare la propria identità, i propri diritti. Io sono un siciliano che si confronta con Roma trovando condivisione ma dimostrando al governo nazionale quanti sacrifici stiamo
facendo».
«Serve leale collaborazione»
«Qualcuno pensa che io sia commissario per l'emergenza rifiuti, invece lo sono solo per la realizzazione dei termovalorizzatori: volevano sentirmi per l’emergenza rifiuti in senso lato, quando si confonde un ruolo bisogna stare attenti a confrontarsi chiaramente». Ha detto il governatore dell'Isola in precedenza: «Se subiamo la pervasività della Corte dei conti, che ha aperto un’indagine nel pieno della crisi idrica di quest’estate con 20 milioni già destinati alla Sicilia dal Consiglio dei ministri, mi chiedo dove sia la leale collaborazione tra enti dello Stato - prosegue Schifani -. È come se una casa andasse a fuoco e i pompieri anziché buttare acqua buttassero petrolio o benzina. Quando è entrato in vigore il Pnrr il governo ha fatto benissimo a prevedere limitazioni dei poteri invasivi della Corte dei conti, perché in quel modo il ministro Fitto non poteva lavorare: è evidente che il sistema va un attimo rimodulato e confido che in parlamento vi possa essere un approfondimento».
«A livello nazionale si è posto il tema dell’invasività della Corte dei Conti nell’esercizio dei controlli preventivi. Lo prevede l’articolo 100 della Costituzione, però abbiamo la sensazione di vivere una realtà in Sicilia estremamente complessa e delicata. Dopo pochi mesi dal mio insediamento la Corte dei Conti, sezione consultiva, con un provvedimento anzichè riconoscere la validità di un decreto legislativo che consentiva la spalmatura di un dsavanzo pregresso, non nostro, in 10 anni, ci ha detto no, ha rifiutato il rendiconto - ha sottolineato Schifani -. Se non avessi avuto una norma che mi aiutava mi sarei dovuto dimettere. Sosteneva la Corte dei Conti che il decreto legislativo che veniva applicato non poteva essere operativo in quella fattispecie perché ci voleva la norma del Parlamento - ha aggiunto il governatore -. Come se il decreto legislativo non fosse norma primaria. Questo è stato il mio primo impatto, ho vissuto due mesi terribili, ma grazie al governo Meloni, al vicepresidente Tajani, al ministro Giorgetti, abbiamo potuto spalmare quel disavanzo. Ci ha aiutato il governo nazionale, e voglio ricordare che quel disavanzo l’abbiamo azzerato».
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