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Fondi a pioggia, sulla sanatoria marcia indietro di governo e Ars

Dopo lo stop alle «mance» deciso da Roma, l’assessore all’Economia Dagnino: «In caso di impugnativa però difenderemo le norme»

La sanatoria per le mance promesse e non ancora erogate non ci sarà. Governo e Ars hanno fatto marcia indietro ieri, proprio quando la norma era sul punto di essere votata. Dunque le associazioni e gli enti destinatari di contributi a pioggia per decine di milioni previsti nelle varie manovre finanziarie varate del 2024 non avranno sei mesi in più per spendere le risorse. In molti, è il pronostico dei parlamentari, perderanno i fondi.

È un segnale evidente di cosa sta accadendo intorno al tema dei contributi a pioggia. Per una pura coincidenza infatti ieri l’Ars si è trovata sul tavolo la norma che salva le mance del 2024 per feste, sagre, carnevali ed eventi vari, non erogate in tempo, proprio il giorno dopo in cui è arrivata la nota del ministero dell’Economia che muove rilievi su 22 articoli della Finanziaria 2025 che assegnano in totale 61 milioni e 600 mila euro di altri contributi a pioggia.

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