Nell’elenco dei progetti le cui gare d'appalto dovevano essere completate e assegnate entro la fine del 2022 ci sono anche due grandi poli scolastici rimasti sulla carta. Dovevano servire uno l'area sud (14.544.300 i fondi previsti) e l'altra l'area nord (16.544.789 euro). Il papocchio, chiaramente, è della vecchia amministrazione (Lagalla si è insediato a giugno 2022). Ma il guaio è che mentre in molti casi l'attuale amministrazione comunale è riuscita a individuare altre fonti di finanziamento con cui riproteggere le opere, in questo caso non c'è alcun paracadute che riuscirà a rimettere in campo la realizzazione dei due edifici scolastici. A complicare maledettamente la situazione è che nel frattempo sono anche aumentati i prezziari. Il nuovo aggiornamento parla di una revisione dei costi lievitata rispettivamente a 22 e a 24 milioni. Praticamente il doppio. Intanto, però, fra studi di fattibilità e progettazioni sono sono spesi complessivamente quasi 1,2 milioni. Un danno e basta, sembra di capire. Il paradosso è che l'amministrazione, però, è talmente a corto di edifici scolastici da essere costretta a sborsare ogni anno quasi 4 milioni di euro di locazioni per garantire una sedia, un banco e un'aula agli alunni. Lo dicono chiaramente i dati dell’assessorato all’Istruzione e all’Edilizia scolastica, guidato da Aristide Tamajo che ieri abbiamo cercato al telefono, ma senza fortuna per avere un commento. Un servizio completo sul Giornale di Sicilia in edicola oggi