Appalti in ritardo a Palermo, decine di milioni di euro ritirati da Roma
In bilico c’è il restauro di alcune parti consistenti del Teatro Massimo, il ripristino funzionale di due padiglioni ai Cantieri culturali della Zisa, la riconversione green di ferrovie dismesse e persino l'asilo nido Padre Puglisi. Opere definanziate per circa 57 milioni di euro. Tutti interventi che tecnicamente non hanno rispettato i termini del 31 dicembre del 2022 per raggiungere la cosiddetta Ogv, l'obbligazione giuridicamente vincolante. In pratica, manca l'impresa contraente per avviare i lavori. Ma ci sono anche i 481 milioni per la seconda fase del tram e degli annessi parcheggi di interscambio che dovevano avere il contraente entro il 31 dicembre 2024 che ora sulla carta vengono ritirati. Questo risultato, da qualunque parte si vuole guardare la storia (tram a parte probabilmente per la complessità dell'opera) si deve essenzialmente a una carenza di adempimenti da parte degli uffici. Il dato che alla fine viene a galla è che il Comune coi suoi assessorati non sempre riesce a gestire tutte le somme che ha a disposizione. Al punto che rischia di perderle, come in questo caso. L'articolo completo sul Giornale di Sicilia in edicola e nell'edizione digitale.