
Racconta chi c’era che a un certo punto dell’incontro il commissario europeo Raffaele Fitto si è fatto serio. E guardando i presidenti di Regione del Sud, riuniti a Roma, ha usato parole volutamente molto nette: se il progetto di riarmo dell’Unione Europea annunciato da Ursula von der Leyen andrà in porto, per coprire gli 800 miliardi necessari si attingerà anche ai contributi comunitari non spesi. La Sicilia potrebbe quindi dover cedere parte dei quasi 7 miliardi del Fse e del Fesr.
Al momento è solo una ipotesi. Ma per avere un’idea di quanto possa incidere sulle casse della Regione basta pensare che ieri, rientrato da Roma, il presidente Renato Schifani ha riunito tutti i dirigenti che si occupano insieme a Vincenzo Falgares di programmazione per fare il punto sui margini di manovra. E si tratta di centinaia di milioni in ballo. Visto soprattutto che lo stesso commissario Fitto ha ricordato che dei fondi della programmazione 2021-2027 a livello nazionale si è speso solo il 4,9%. E la Sicilia non ha fatto meglio, al punto che proprio due settimane fa Schifani ha dovuto concordare con il ministro Tommaso Foti un piano di salvataggio dei primi 700 milioni che l’Ue minacciava di riprendersi perché non saranno spesi entro la prima scadenza, fissata al 31 dicembre prossimo.
Ora però il «prelievo» ipotizzato da Fitto non sarebbe punitivo ma perfino volontario.
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