Verso l’addio l’assessore Di Mauro bersaglio degli attacchi del presidente Schifani
Ai compagni di partito con cui si è confidato nelle ultime ore ha sussurrato anche una data: lunedì prossimo. Roberto Di Mauro da qualche giorno parla delle sue dimissioni da assessore regionale all’Acqua, ai Rifiuti e all’Energia. È una decisione che Di Mauro ha preso, così ha detto ai deputati con cui ne ha parlato, per motivi personali, legati a stanchezza. Ma è un fatto che da settimane il rapporto con Renato Schifani ha subito bruschi scossoni: il presidente ha contestato formalmente all’assessore i ritardi nell’investimento di centinaia di milioni dei fondi europei della programmazione 2021-2027. Un flop che ha costretto Schifani a una manovra di emergenza per non perdere queste risorse. Schifani ha contestato all’assessore anche un ritardo nell’intervento che avrebbe portato al restauro della diga Trinità, nel Trapanese, evitando così di dover scaricare a mare acqua per l’agricoltura che non poteva più essere accumulata lì. Sono tutti segnali di un logoramento dei rapporti. E molti colleghi assessori hanno notato che da qualche settimana Di Mauro ha rinunciato a partecipare in presenza alle riunioni del governo limitandosi al collegamento via web. La notizia di imminenti dimissioni dell’assessore è rimbalzata anche a Palazzo d’Orleans. E ovviamente ne è al corrente Raffaele Lombardo, fondatore dell’Mpa, partito per il quale Di Mauro è stato chiamato in giunta. L’ex presidente della Regione ritiene però che quella in corso sia una fase interlocutoria e si è detto certo che Di Mauro non prenderà alcuna decisione se non dopo aver parlato con lui. Lo stesso Lombardo è pronto a discutere della questione con Schifani. Lasciando la giunta, Di Mauro tornerebbe a fare il parlamentare all’Ars. E, data la sua lunghissima esperienza a Palazzo dei Normanni, potrebbe aspirare a due posti di primo piano: il ruolo di capogruppo dell’Mpa, vuoto per via del recente arresto di Giuseppe Castiglione nel blitz di mafia a Catania, e una presidenza di commissione visto che il presidente dellArs Gaetano Galvagno è intenzionato a una rotazione nel rispetto del regolamento che la impone a metà legislatura. Il posto in giunta di Di Mauro resterebbe però in quota Mpa. Anche se nel partito di Lombardo ci sono finora solo boatos su vari candidati ritenuti papabili. La partita della successione potrebbe non essere rapidissima, da qui la strategia di Lombardo per non accelerare l’addio alla giunta. Un passaggio che potrebbe portare anche altri partiti a chiedere a Schifani una staffetta: è il caso della Dc di Cuffaro, dove scalpita per un posto nel governo Ignazio Abbate, oggi presidente della commissione Affari Istituzionali. «L'assessore Di Mauro ha detto di essere pronto alle dimissioni. Non ho parlato con lui di questo fatto. Girano notizie su dimissioni ma non posso né confermare e nemmeno smentire. Se lui assumerà questa determinazione, nella correttezza che lo contraddistingue, me lo comunicherà». Così il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, parlando nel corso di una conferenza stampa a Palazzo d’Orleans, a Palermo. «Il suo è un assessorato complesso - prosegue - per il quale lui si è prestato tanto. Sono temi che rendono la gestione di quell'assessorato molto impegnativa. Lui però non si è mai sottratto né al confronto e nemmeno all’impegno. Prenderò atto delle sue decisioni, laddove fossero irrevocabili, cercherò di andare avanti. Il dialogo con i miei assessori, dei quali vado fiero, è un patrimonio».