Palermo

Domenica 19 Gennaio 2025

Foro italico a Palermo, via ai lavori nel cantiere della vergogna

Il cantiere dello stupro del branco al Foro Italico non resterà più abbandonato. È stata ribattezzata tristemente così, l’area rimasta transennata per anni che custodisce lo spazio con la grande vasca del collettore fognario sulla quale dalla metà di febbraio dovrebbero finalmente cominciare a muoversi gli operai dell’impresa che ha vinto l’appalto: per questo tratto si spenderanno 4,3 milioni di euro, recentemente stanziati dalla giunta Lagalla utilizzando le risorse dell’avanzo di bilancio 2024. Sono stati consegnati mercoledì scorso dal Comune alla Sostenia srl di Catania gli ultimi lavori per il disinquinamento della fascia costiera, dall’Acquasanta al fiume Oreto e per l’adduzione dei reflui al depuratore di Acqua dei Corsari, attraverso il potenziamento del Sistema Cala. L’opera completa copre un tratto di costa di circa 5 chilometri e servirà un bacino di utenza di circa 400 mila abitanti. Il finanziamento complessivo era fissato in 27 milioni. A riaccendere i riflettori sul cantiere rimasto abbandonato per anni, al buio e sopratutto incustodito, è stato l’episodio della violenza sessuale di gruppo su una ventenne da parte di sette giovani, poi processati e condannati. Il caso era perfino finito in Consiglio comunale, dopo le polemiche sulle zone lasciate al degrado, senza illuminazione e poco visibili ai passanti. Quella specie di buca delle torture nel cuore del Foro Italico - la passeggiata a mare, che pure è sempre affollatissima e percorsa fino a tarda notte da visitatori e automobilisti - è stata la perfetta «tana dei lupi» per il branco. L’area della vergogna si trova proprio davanti a Porta Felice, sul mare. Che però lì non si vede più, a causa delle transenne in lamiera che la recintano. Quelle purtroppo resteranno per tutta la durata dei lavori, ma questa volta ci saranno illuminazione e sorveglianza. A differenza di quelli che hanno interessato (drammaticamente) la viabilità, il cantiere, in questo caso, sarà a «porte chiuse»: non saranno necessari, infatti, scavi, restringimenti e divieti, perché gru e mezzi meccanici sono impegnati unicamente nelle operazioni lungo la costa. Prevista la posa di tubature nell’area dell’Autorità Portuale e il completamento degli interventi sulla mega vasca per la raccolta dei liquami che poi dovranno essere indirizzati verso il depuratore di Acqua dei Corsari, attraverso una una pompa di sollevamento. «Puntiamo al totale recupero dell’area, nella quale sarà anche ripristinato il prato che tornerà interamente fruibile», commenta l’assessore ai Lavori pubblici, Totò Orlando. Anche il sindaco, Roberto Lagalla - nel corso di un’intervista rilasciata a Tgs Sette a fine anno - aveva indicato la mossa per sbloccare quel cantiere tristemente famoso. L’ultimazione del collettore fognario alla Cala era attesa già nel 2016. Poi rinvii infiniti per vicende legate alla vecchia società appaltatrice e il ritrovamento di resti umani durante gli scavi. Eppure è un intervento fondamentale per la salute del mare, dall’Acquasanta al fiume Oreto, che, una volta concluso, consentirà di eliminare gli attuali sversamenti di acque nere all’altezza del porto industriale, convogliandoli verso il collettore sud-orientale che li porterà al depuratore. Nel 2017 l’impresa del Sistema Cala ha proceduto a ritmo spedito per completare invece uno dei cantieri più rilevanti per le interferenze con il traffico veicolare, ovvero quello in via Ponte di Mare. Qui la condotta è stata connessa con un lungo tratto già terminato, che passa sotto l’alveo del fiume Oreto. «Possiamo mettere la parola fine a un’opera infinita - commenta l’assessore Orlando - che ha tenuto i cittadini ostaggio dei cantieri in via Amari, via Roma e piazzetta della Pace per anni. Con la vasca pronta entro 12 mesi, il depuratore potrà finalmente entrare in funzione».      

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